L'Italia piace un po' di più agli investitori stranieri, anche se non siamo ancora al livello delle prime della classe. A certificare la crescita dell'appeal del nostro paese agli occhi di chi muove i capitali è un indice realizzato dall'Associazione Banche estere in Italia (Aibe). Il valore di questo indice - che si muove su una scala da 0 a 100 - è risalito da 40,3 (un anno fa) fino a 43,5. Questo valore pone l'Italia all’ottavo posto su dieci Paesi presi in esame da Aibe. Non proprio un risultato lusinghiero, ma meglio dell’anno scorso quando eravamo penultimi. Tra i paesi europei più virtuoso ci sono Francia, Spagna, Gran Bretagna e Germania.
Pro e contro secondo gli investitori stranieri
La cosa positiva è che vengono riconosciuti ancora ampi margini di miglioramento all'Italia da parte degli investitori stranieri. Lo studio (fatto in collaborazione con il Censis e d’intesa con i Ministeri degli Esteri e dello Sviluppo economico) evidenzia che gli investitori hanno accresciuto la fiducia nei confronti del nostro paese. La cosa da precisare è che questo indice è stato realizzato prima dello scoppio della crisi politica legata alla formazione del nuovo Governo, per cui oggi potrebbe dare dei risultati molto differenti.
Quando gli investitori internazionali sono chiamati a decidere su quale paesi puntare, valutano una serie di aspetti economici e non solo. Anzitutto viene considerato il carico fiscale (nel 65,1% dei casi), e già questo è un bel problema per l'Italia. Il secondo aspetto è il carico normativo/burocratico (rilevante nel 51,2% dei casi) e infine la stabilità politica (37,2%). Anche in questi ultimi due fattori non siamo certo in condizione di brillare rispetto ad altri paesi. Gli aspetti che rendono l'Italia un paese ancora attrattivo per gli investitori stranieri è la qualità delle risorse umane (nell'82% dei casi ci viene attribuito un punteggio dal 7 al 10). Cosa buona agli occhi stranieri è la solidità del nostro sistema bancario.
Nel processo di realizzazione di questo indice, è stato poi chiesto al campione di investitori stranieri cosa dovrebbe fare l’Italia per migliorare la propria attrattività. Nella maggior parte dei casi (61,9%) la risposta è "fare delle riforme", mentre al secondo posto (24% degli intervistati) c'è la "prosecuzione verso la maggiore integrazione politica dell’Unione Europea".