Il rapporto tra giovani e impresa non è affatto facile. Lo dimostra lo scarso tasso di sopravvivenza delle aziende che da loro vengono fondate, che in larga parte non riescono a superare i 5 anni di vita.
Un'impresa su 3 non dura oltre i 5 anni
A fotografare il fenomeno è una indagine di Unioncamere sulle imprese giovanili tra il 2011 e il 2018. Circa
un terzo delle imprese giovanili finiscono per chiudere nei primi 5 anni di vita, e inoltre la metà di esse non riesce a superare neppure il biennio. Negli 8 anni presi in esame,
sono state chiuse ben 122mila imprese “under 35”, mentre quelle in vita sono circa 575mila.
Ai giovani piace quindi fare impresa, malgrado la crisi che ha colpito l’economia italiana. Tuttavia ben presto si scontrano con una realtà che li pone di fronte a grosse difficoltà. Se però riescono a superarle - e questo è l'aspetto molto incoraggiante - l'impresa che hanno fondato si dimostra più solida rispetto a quelle degli altri imprenditori.
Via dal Meridione
Dall'indagine emergono altri dati interessanti, come il fatto che quasi 41mila imprenditori under 35 nati al Sud, hanno deciso di lasciare il proprio territorio per avviare un'azienda. Si sono infatti spostati verso il Centro Nord, dirigendosi in prevalenza verso Lombardia (26%) o Lazio (22%). Mediamente, oltre il 10% degli imprenditori meridionali ha deciso di spostarsi per dare vita alla propria iniziativa di business. La mobilità giovanle per fare impresa si registra soprattutto in Molise (22,8%), Calabria (21,6%) e Basilicata (19,7%). Spesso la destinazione è rappresentata da aree limitrofe. Sono invece meno propensi a spostarsi per dare vita alla propria impresa i giovani nati al Centro (6,5%) o al Nord Italia (Nord-Est 6,5% e Nord-Ovest 6,7%).
Questi dati dimostrano che la voglia di fare impresa dei giovani non è stata sconfitta dagli anni lunghi della crisi economica, ma purtroppo le condizioni per realizzare il proprio desiderio di business ancora non sono sufficienti a trasformare i sogni in realtà.