Investitori a caccia dei beni rifugio dopo l'attacco Iran agli Usa

E' ancora una volta lo scenario internazionale a indirizzare con decisione le mosse degli investitori. Nel corso della notte l'Iran ha sferrato un attacco ritorsivo contro gli USA, alimentando così il clima di tensione. Questo ha spinto i mercati verso i beni rifugio come l'oro, che si è affacciato oltre quota 1600 dollari l'oncia. Spinge forte anche il petrolio.

 

L'attacco iraniano contro gli USA

oro petrolioLa ritorsione iraniana contro il raid americano che settimana scorsa portò alla morte dell'alto comandante Qassem Soleimani, si è consumata la notte scorsa.

 

All'1:20 della notte tra martedì e mercoledì, più o meno la stessa ora in cui si è consumato qualche giorno fa l'attacco americano, l'Iran ha lanciato diversi missili contro due basi che ospitano le truppe americane, quella di al-Asad e quella di Erbil, provocando almeno 80 morti stando all'emittente di Teheran, mentre la Casa Bianca smentisce facendo sapere che i militari sono tutti illesi. Inoltre l'Iran ha minacciato ulteriori "azioni ancor più devastanti", qualora gli americani dovessero rispondere a questo attacco.

Oro oltre quota 1600

La situazione estremamente tesa ha scosso i mercati. Gli investitori hanno abbandonato le attività rischiose (e infatti le Borse mondiali sono andate in rosso) mentre si sono tuffati sugli asset considerati tradizionalmente come beni rifugio. Anzitutto l'oro. Il prezzo del metallo prezioso ha avuto una forte impennata, superando la quota di 1.600 dollari l'oncia, livello più alto raggiunto dal 2013. Inoltre seguendo la strategia Heikin Ashi, l'impostazione del gol metal pare ancora rialzista.

 

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Vola anche il petrolio

Ma il clima teso in medio Oriente ha fatto sentire i suoi effetti anche sul mercato petrolifero. Malgrado non si sia ancora verificata alcuna interruzione nelle forniture, gli investitori temono che ciò possa accadere a breve. Per questo motivo le quotazioni del Wti sono salite fino a 65,43 dollari al barile, mentre il Brent è schizzato fino a 71,7 dollari, per poi rimbalzare leggermente.