Tariffe autostradali, adesso Atlantia vuole trattare per evitare il tracollo

Il gruppo del settore infrastrutture Atlantia, che controlla Autostrade per l’Italia (Aspi), vuole riaprire le trattative con il governo per discutere di una possibile riduzione delle tariffe autostradali. Lo scopo è evitare la revoca della concessione, che appare sempre più probabile.

La proposta di riduzione delle tariffe autostradali

atlantiaAtlantia è nella bufera da quando, nell'agosto 2018, il crollo del ponte Morandi sulla A10 di Genova provocò la morte di 43 persone. Il Movimento 5 Stelle ha sempre insistito perché venga revocata la concessione, che rappresenterebbe un fardello pesantissimo per i conti di Atlantia. Dalla concessione infatti viene generato un terzo dell’Ebitda di Atlantia, e per questo ridurre le tariffe autostradali sarebbe un "danno" minimo al confronto.

 

A inizio mese, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha definito “insufficiente” la proposta di Aspi, riportata dai media, di una riduzione delle tariffe autostradali di 700 milioni di euro.

Anche se nel Governo prevale la linea dura, c'è anche chi preferirebbe rinegoziare i termini della licenza senza toglierla ad Autostrade. Si parla di un taglio del 5% delle tariffe autostradali e di un incremento dei risarcimenti per il crollo del viadotto di Genova. La linea soft poggia sul fatto che un eventuale contenzioso legale con Atlantia, potrebbe comportare il pagamento di indennizzi onerosi da parte dello Stato all’azienda controllata dalla famiglia Benetton. E' altrettanto vero che uno scontro legale potrebbe esporre a con rischi molto significativi soprattutto Atlantia.

Atlantia scivola in Borsa

La decisione potrebbe essere presa nel Consiglio dei Ministri di venerdì o più probabilmente dopo le elezioni regionali in Emilia Romagna (in programma domenica 26 gennaio). Peraltro si attende l'ultimo parere dell'Avvocatura dello Stato sui rischi derivanti dal contenzioso. Intanto la società della famiglia Benetton prosegue il declino in Borsa. Ieri ha perso il 2,6%, ancora in balia delle incertezze sulla concessione autostradale.