Prezzi dei generi alimentari in forte ascesa, e con essi il pericolo di tensioni sociali

Il prezzo dei generi alimentari negli ultimi anni è salito in modo impressionante, e soprattutto alcuni di essi - come grano e carne di maiale - cominciano a preoccupare. A evidenziare questo campanello d'allarme è il Food Price Index, ovvero l’indice dei prezzi alimentari nel mondo, che a dicembre scorso ha segnalato il livello più alto dal 2014.

La dinamica dei prezzi dei generi alimentari

prezzi dei generi alimentariI prezzi dei generi alimentari sono cresciuti - anno su anno - del 12,5%. Essendo beni primari l'aumento è considerevole. L'unica consolazione è che siamo a prezzi ancora inferiori rispetto a quelli del 2011, dove vennero raggiunti picchi importanti. Tuttavia, il trend è decisamente in crescita e questo alimenta la preoccupazione che possano nascere tensioni sociali in molti stati del mondo. E' ancora vivo il ricordo delle tensioni nel mondo musulmano, che presero il nome di “Primavera Araba”, cominciate tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011.

 

Ricordiamo che se tali aumenti possono essere assorbiti con una certa moderazione nei mercati avanzati, i mercati meno sviluppati avranno molte più difficoltà.

Grano e carne

Tra i prezzi dei generi alimentari che preoccupano maggiormente c'è quello del grano, visto che parliamo di una commodity fondamentale per la produzione di beni alimentari di base come il pane. Dalla fine del 2016 l'aumento del prezzo è stato del 20%, anche se rimaniamo a metà del prezzo rispetto al picco raggiunto nel marzo 2008. Ma si consideri che già in queste prime settimane del nuovo anno, il grano è venduto sui mercati il 7,6% in più dei livelli di dicembre.

 

In forte crescita anche le carni. Soprattutto quella di maiale, a causa della peste suina che ha decimato gli allevamenti in Cina. Tra i prezzi dei generi alimentari che sono in crescita ci sono anche i prodotti caseari: +17%. A generare l'aumento è lo squilibrio tra una domanda crescente e un'offerta debole. L'unico comparto che segna prezzi in calo (-2,1%) è quello dei cereali, ma con la Russia che sembra voler limitare le esportazioni per il semestre gennaio-giugno, è probabile che ci sarà una inversione del trend. Peseranno anche gli scioperi in Francia, che stanno colpendo le esportazioni. Forte balzo anche degli olii vegetali (+31%), mentre un aumento più contenuto riguarda lo zucchero (+6%).