Brose asiatiche in netto calo, quelle cinesi crollano dopo la pausa del Capodanno Lunare

Comincia malissimo la settimana della Borse, aperta dai risultati asiatici. Dopo la prolungata pausa dovuta al Capodanno Lunare, le piazze cinesi chiudono con un forte ribasso, innescato ancora una volta dai timori legati alla diffusione del coronavirus. Il bilancio delle vittime è infatti salito a 361 morti.

La Borse cinesi pagano l'effetto Coronavirus

borseEra dal 23 gennaio che i mercati cinesi erano chiusi per festività, e oggi alla riapertura le Borse hanno pagato un conto salatissimo. L'indice composito di Shanghai è crollato del 7,72%, mentre quello di Shenzhen ha segnato un tonfo dell’ 8,41%. Gli economisti sono sicuri che la diffusione del virus minaccia l'economia cinese, in special modo le spese dei consumatori, il turismo e l’attività industriale nella seconda maggiore economia al mondo. Inoltre, le 24 province che rappresentano l’80% del Pil e il 90% delle esportazioni del Paese, come Shanghai, Chongqing e il Guandong, hanno rinviato la ripresa delle attività economiche e produttive a non prima del 10 febbraio per i timori di contagio.

Anche il Giappone cala

Sulla scia del crollo della borsa cinese, anche quella giapponese è andata in forte ribasso, dal momento che la Cina è tra i principali partner dell'economia nipponica. L’indice Nikkei ha perso l’1,01% a 22.971,94, mentre il più ampio indice Topix ha ceduto lo 0,7% a 1.672,66. A peggiorare ulteriormente il sentiment degli investitori è il dato PMI Markit, che evidenzia una contrazione per il nono mese consecutivo dell’attività manifatturiera giapponese, con un nuovo calo della produzione e dei nuovi ordini.

 

A livello di singoli titoli, il peggiore della Borsa Giapponese è stato Unitika (-10,93%), azienda che produce materiali per mascherine chirurgiche. A penalizzare questo asset sono state probabilmente le grosse prese di profitto degli investitori. Malissimo anche Isetan Mitsukoshi Holdings (-6,85%) che venerdì scorso, a mercati chiusi, ha ridotto le sue stime per gli utili a causa della probabile riduzione del turismo cinese in Giappone. Tra i migliori invece va segnalato il produttore farmaceutico Eisai, in rialzo del 4,21%.