Investitori sulle spine, le prossime 2 settimane saranno cruciali

Le prossime due settimane saranno fondamentali per comprendere il nostro destino, sia dal punto di vista sanitario che finanziario. Assieme al panico per il rischio che corre la nostra salute, per gli investitori s'è aggiunto quello per il destino dei risparmi.

Il periodo nerissimo per gli investitori

investitoriIl patatrac s'è compiuto per molti investitori, che hanno visto diminuire anche del 30% i loro capitali. Una discreta fetta di risparmiatori non ha sentito suonare l'allarme in tempo, e non ha venduto quando era il momento di farlo. Troppo ottimismo oppure l'incapacità (sempre dannosa per i trader) di accettare anche le perdite. Peggio ancora ha fatto chi ha mediato al ribasso (altro gravissimo errore), finendo per scavarsi la fossa da solo

 

Al di là dei danni che ormai sono fatti, la vera domanda che si pongono gli investitori è se e quando ci saranno la seconda e la terza gamba del ribasso. Se la faccenda riguardasse soltanto la Borsa italiana, si potrebbe anche pensare che il peggio ormai è stato già fatto. Del resto è tornata sui massimi del 1985, indietro nel tempo di 35 anni. Difficile andare peggio di così. Il punto è che i mercati non funzionano a compartimenti stagni, e soprattutto seguono molto il flusso di Wall Street.

USA ago della bilancia

Il grosso dilemma adesso sono proprio gli Usa, dove c’è stata finora una evidente sottovalutazione dell’emergenza sanitaria, e questo fa ragionevolmente ritenere che il peggio debba ancora arrivare. Finora anche la Borsa americana ha retto, visto che dal punto di vista tecnico c'è una trendline di lungo periodo sul Nasdaq che ha tenuto. Ma non è mica detto che continuerà a farlo. Peraltro si tratta di una linea di trend molto significativa, che se violata aprirebbe a scenari molto pesanti. E le conseguenze le avvertirebbero tutti.

 

Tempo qualche settimana e sapremo questo destino. Nel frattempo giocheremo un'altra partita importante, quella con i presidenti del consiglio dei diversi Stati dell’Unione europea, per decidere se adottare altre misure straordinarie di sostegno agli Stati più colpiti dalla pandemia, tipo i coronabond. Prima di allora, potremo solo navigare a vista.