Commercio elettronico, boom durante il Covid ma dopo cosa succederà?

Se prima di Covid il commercio elettronico continuava a far registrare numeri di crescita notevoli, la pandemia gli ha dato una spinta impressionante. E pazienza se i più critici fanno notare che ci voleva uno shock del genere per consolidare l'e-commerce anche in Italia, e creare una migrazione degli acquisti verso i canali digitali.

Il decollo del commercio elettronico

commercio elettronicoNon c'è dubbio che le misure di contenimento abbiano dato una fortissima spinta propulsiva al commercio informatico. Il lockdown non sono ha reso indisponibili i negozi fisici (quelli non essenziali), ma al tempo stesso ha costretto gli italiani a stare a casa, a navigare di più e a prendere confidenza - gioco forza - con il settore dell'e-commerce. Il numero di shopper su internet per forza doveva crescere.

Due milioni di utenti

I dati non mentono. Secondo l’Osservatorio Netcomm, dall'inizio dell'anno (quindi considerando anche un periodo no-Covid) gli italiani che si sono avvicinati allo shopping online sono stati 2 milioni. Nello stesso periodo dello scorso anno furono 700 mila.
Ma cosa comprano gli italiani online? In realtà, il carrello (digitale) della spesa è molto più diversificato di quanto si possa immaginare, spaziando dal cibo alla cannabis light, grazie anche ai servizi sempre più innovativi e dedicati.

Il futuro dopo Covid

Adesso però sorge il dilemma: quanti di questi rimarranno fedeli al commercio online? Quanta parte di questa platea è destinata a permanere all’interno dei canali digitali anche dopo la crisi da pandemia? Difficile dirlo, però le previsioni dicono che il fatturato del commercio elettronico italiano dovrebbe crescere fino al 55%. Numeri enormi se si considera che la maggioranza delle imprese italiane è in piena crisi.

 

Una parte senza dubbio tornerà alle abitudini di un tempo, specialmente per certi tipi di acquisti (abbigliamento in primis). Ma la maggior parte di nuovi consumatori rimarrà all'interno dei canali del commercio online in modo duraturo. Anche perché una bella fetta di essi ha cambiato modo di comprare, ma non il suo fornitore. Insomma, molti sono passati dal negozio fisico allo store virtuale rimanendo con lo stesso marchio.