Diversi fattori stanno spegnendo la vivacità dell'euro, che settimane scorsa si era riportato oltre 1,18 nei confronti del dollaro mentre adesso la moneta unica deve invece evitare la discesa sotto 1,17.
I driver della moneta unica
Sul sentiment dei "tori" della moneta unica pesa anzitutto l'attesa per il Consiglio Europeo che inizierà giovedì. L'evento è accompagnato dai dubbi sul fatto che i negoziatori UE e Regno Unito saranno in grado di raggiungere un accordo sulla Brexit (l’ultimatum lanciato da Boris Johnson scadrebbe in teoria proprio domani), e con tante incognite riguardo al tema scottante del Recovery Fund, dopo il muro contro muro tra Parlamento europeo e Consiglio sul delicato negoziato per il bilancio Ue 2021-2027 e il piano Next Generation Eu (NGEU), di cui il Recovery Fund è, di fatto, il principale pilastro.
La questione Covid
Ma a mettere sotto pressione la moneta unica è soprattutto il Covid, con tutte le conseguenze che porta con sé. L'ondata di contagi non si ferma nel vecchio continente, e molti
Paesi hanno già ripreso a imporre misure restrittive più o meno pesanti. Tutto questo si rifletterà chiaramente sul ritmo della ripresa economica, che già procedeva
faticosamente.
Sotto questo aspetto non giovano le notizie che giungono dagli USA, dove Johnson & Johnson ha sospeso la sperimentazione del suo vaccino, seguita poi anche da Ely Lilly.
Notizie che allontanano ulteriormente la speranza che possa essere presto trovato un vaccino contro il Covid.
Precisazione: se intendente commerciare valute sul mercato finanziario, anzitutto dovete imparare i concetti base. Ad esempio i forex pips cosa sono.
Il quadro tecnico
E così, se il mese scorso l'euro aveva toccato $ 1,20 per la prima volta in oltre due anni, questo andamento frizzante sembra essersi spento dopo una candela hanging man trading. Solo un breakout del livello 1,1830 (massimo mensile del 9 ottobre) potrebbe aprire a nuovi impulsi rialzisti fin oltre 1,1917 (massimo del 10 settembre). Sul lato negativo, il supporto iniziale si allinea a 1,1709 (38,2% Fibo del rally 2017-2018), seguito da 1,1612 (minimo mensile 25 settembre) e infine 1,1495 (massimo mensile 9 marzo).