L'avvio di settimana è stato positivo per il prezzo dell'oro. L'ondata di avversione al rischio che è stata innescata dal crack Evergrande e dalle incertezze sulle prossime mosse FED, ha finito per dare beneficio agli asset rifugio.
Focus sul prezzo dell'oro
Il prezzo dell’oro è tornato così sopra $1.750, riprendendo un poco di ossigeno dopo i recenti cali. Sul finire della scorsa settimana infatti, il metallo prezioso era scivolato nella zona di ipervenduto con un RSI di 27. Il rimbalzo di lunedì, con una inverted hammer trading, gli ha consentito di venirne subito fuori.
Fari sul meeting FED
Ma adesso viene la fase cruciale, perché mercoledì c'è il tanto atteso meeting di politica monetaria della Fed. Un evento importantissimo, per chi sa day trading forex come fare.
Val la pena ricordare che l’oro è considerato come una riserva di valore, un modo per coprirsi dall'inflazione. Proprio le fiammate dell'inflazione avevano propiziato la corsa
del gold metal dall’inizio dell’anno, e soprattutto a giugno il prezzo dell'oro era tornato al livello di gennaio a quota $1.915.
Inflazione
La dialettica sull'inflazione ha accompagnato i saliscendi del prezzo dell'oro. La FED ha sempre detto che le fiammate dei prezzi sono temporanee, e diversi dati macro di recente
hanno confermato questa impressione. Su base mensile infatti, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% ad agosto, mentre sono aumentati del 5,3% su un tasso annualizzato, che è inferiore al
precedente 5,4%.
Questo minor timore dell'inflazione ha penalizzato di recente il prezzo dell'oro.
Tapering
Peggio ancora potrebbe fare l'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Tuttavia, la banca centrale rimane molto cauta su questo punto, precisando che il
tapering degli acquisti di asset entro la fine dell’anno non dovrebbe essere visto come un precursore di aumenti dei tassi.
Ma di sicuro conoscere il percorso programmatico del tapering servirà a spunti sulla direzione della sua politica monetaria.