Investitori, doccia fredda dalla FED. La stretta sarà più forte e rapida del previsto

Le Borse Europee vivono un'Epifania pesante, perché gli investitori sono stati gelati dalla lettura delle minute FED.

I verbali FED e gli investitori

investitoriLa banca centrale USA ha reso noto ieri i verbali dell'ultimo meeting di politica monetaria, quello del 14 e 15 dicembre scorso. Un appuntamento sempre importante per gli investitori.


Secondo i policy makers americani, il rafforzamento dell'economia e la corsa dell'inflazione potrebbe tradursi in aumento dei tassi di interesse prima e più velocemente del previsto, per combattere la galoppata dell'inflazione e favorire una ripresa economica stabile.


Nei verbali si precisa inoltre che secondo alcuni membri della FED "potrebbe essere appropriato ridurre il bilancio poco dopo l'inizio dei tassi di interesse".

Il possibile programma della FED

A dicembre, la banca centrale degli Stati Uniti ha annunciato che avrebbe posto fine ai suoi “acquisti pandemici” a marzo, aprendo la strada a tre aumenti dei tassi di interesse entro la fine del 2022.
I future sui movimenti dei tassi danno l’80% di probabilità di un incremento già a marzo. Questo vuol dire che la riduzione del bilancio, arrivato a 8.300 miliardi di dollari, potrebbe iniziare prima dell’estate.

Borse europee in profondo rosso

La possibile stretta della Fed ha determinato una immediata reazione da parte degli investitori. C'è stata infatti una decisa flessione per le Borse europee, anche dopo gli ampi cali di Wall Street dove il Nasdaq (-3,34%) ha subito il suo più grande calo giornaliero in quasi un anno, creando un morning star pattern trading.
Male anche l'Asia, in particolare di Tokyo dove il Nikkei lascia sul terreno il 2,88% segnando la maggiore flessione negli ultimi sei mesi.
Milano ha aperto con un calo dell'1,5%. Parigi perde l'1,52% con il Cac 40 a quota 7.264 punti. Francoforte cede l'1,2% con il Dax a 16.076 punti. Londra registra un -0,95% con il Ftse 100 a 7.445 punti.

Sul fronte valutario invece, la mossa della FED ha ridato vigore al dollaro. Il cambio euro-Usd scivola nuovamente sotto la soglia di 1,130 disegnando un hammer analisi tecnica. Invece l'oro perde appeal presso gli investitori e cade più in basso dei 1800 dollari l'oncia.