Investitori nervosi, questa settimana il focus è sui dati macro

Alcuni dati macro dagli Stati Uniti e dall'Europa, unitamente al meeting della Reserve Bank of New Zealand, saranno gli appuntamenti clou per gli investitori durante questa settimana.

Gli eventi in rosso per gli investitori

investitoriSul calendario economico, il primo appuntamento interessante è quello di lunedì con il rapporto IFO business climate dalla Germania. Martedì invece verranno resi noti diversi dati PMI flash relativi all'economia dell'Eurozona. Si capirà in che misura tali dati siano stati influenzati dalle tendenze forti dell'inflazione.

 

Consiglio: a prescindere dal tipo di investitori che siete, è bene conoscere le medie mobili più usate per fare trading.

Appuntamenti con gli Usa

Riguardo ai dati in arrivo da oltre l'Atlantico, gli investitori si concentrano soprattutto sulla pubblicazione degli ultimi verbali del comitato di politica monetaria FOMC, per capire che aria tira all'interno della Federal Reserve. Avverrà mercoledì, quando ci sarà anche il dato sugli ordini di beni durevoli. Il giorno dopo invece sarà la volta del PIL statunitense.

 

Ma un appuntamento davvero importante per gli investitori è quello con l'inflazione PCE core, la metrica di inflazione preferita dalla Fed. Il timore, come suggerito dalle parole del capo della Fed Jerome Powell, è che la situazione possa ulteriormente surriscaldarsi.

 

Se così fosse aumenterebbero da un lato le possibilità che la Federal Reserve diventi più aggressiva sul fronte dei tassi di interesse, e dall'altro lato si darebbe una spinta al dollaro USD sul mercato valutario. Il biglietto verde di recente ha corso parecchio, uscendo dal canale di Donchian channel.

Il meeting della RBA

Nel calendario della prossima settimana c'è anche un meeting importante di politica monetaria. È quello della Reserve Bank of New Zealand, che dovrebbe aumentare il costo del denaro di mezzo punto percentuale. Va detto però che l'inflazione neozelandese è aumentata meno del temuto, questo significa che la possibilità di una stretta più aggressiva si è decisamente ridotta.