Continuano ad attirare sempre più consumatori i prodotti del comparto biologico italiano. Secondo un'analisi pubblicata da FederBio, il fatturato del mercato dei prodotti bio ha superato nel nostro paese i 9 miliardi di euro. Si tratta di una crescita del 4,5% in valore nell'ultimo anno (corrispondente a una crescita del 4,9% in volume).
La spinta al mercato dei prodotti bio
I numeri confermano quindi che lo stato di salute del mercato dei prodotti bio è assolutamente tonico, sia per la crescita delle superfici che per la crescita del numero di operatori. Eppure i produttori lamentano ancora alcuni problemi che frenano l'ulteriore crescita.
Ad esempio, chiedono che venga abbassato un poco il tetto all'eccessiva burocrazia che riguarda il comparto, introducendo anche un sistema unico di
certificazione.
Le richieste del settore
Affinché si possa ancora garantire questo stato di salute, i produttori chiedono anche di fissare un giusto prezzo per i loro prodotti, che sia definito in modo indipendente rispetto alla formazione del prezzo dei prodotti sul mercato tradizionale. In questo modo si riuscirebbe a coniugare l'esigenza di fornire i consumatori di prodotti sani, senza andare a intaccare il reddito degli agricoltori e i diritti dei lavoratori del comparto.
Il mercato dei prodotti bio è in continua espansione, come dimostra il fatto che la superficie agricola biologica si sta avvicinando al 25%. Tuttavia i produttori ritengono che
si potrebbe andare anche oltre questo obiettivo fissato con scadenza 2030, dal momento che ci sono numerose aree interne da valorizzare, e che molti giovani e
donne potrebbero essere attirate dal lavoro agricolo, se le condizioni fossero adeguate.
Il ruolo strategico del mercato dei prodotti bio
L'importanza del comparto biologico è cresciuta soprattutto dopo lo scoppio dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, che hanno provocato un'impennata dei prezzi dell'energia. Questo ha consentito di valorizzare quelle scelte agricole che riducono il peso delle importazioni di prodotti di sintesi, accorciando al tempo stesso la distanza che c'è tra produttore e consumatore lungo tutta la filiera di approvvigionamento.