Avere un lavoro gratificante è tutto. Se ben remunerato ancora meglio. Ma la preferenza maggiore degli italiani non va alla questione economica, bensì ai benefit proposti dal proprio datore di lavoro. E' quanto emerge da una ricerca condotta dall'Università di Aalto, che ha coinvolto anche il nostro Paese (oltre a Regno Unito, Svezia e Finlandia, per un totale di 2.400 dipendenti ascoltati).
L'indagine sulle preferenze riguardo al lavoro
Questa indagine ha evidenziato che in Italia (così come nel Regno Unito) 3 lavoratori su 4 considerano i benefit aziendali come essenziali, quando si valuta una nuova opportunità di lavoro. Al stesso tempo però, la metà degli intervistati afferma che il tema del loro benessere non sia effettivamente supportato dai propri datori di lavoro.
Inoltre l’83,2% dei dipendenti italiani valuterebbe di cambiare azienda, se ne trovasse una con un miglior pacchetto welfare aziendale (cosa che ci differenzia dagli svedesi, per i quali i benefit sono
meno rilevanti).
L'assistenza sanitaria al primo posto
Quello che accomuna tutti i paesi esaminati è l'importanza dell’assistenza sanitaria completa. Infatti è il primo e più importante benefit riconosciuto dai lavoratori di tutti i Paesi dell'indagine.
Nell’analisi è stato chiesto ai dipendenti italiani di suggerire alle proprie aziende dove investire nella loro organizzazione. Le risposte fanno emergere cinque priorità. Al
primo posto ci sono orari di lavoro flessibili (20,9%), al secondo il
lavoro da remoto (12,5%), seguono a promozione di un dialogo aperto (11,7%), gli eventi per svagarsi e momenti di relax (9,4%), infine la possibilità di disporre di spuntini salutari sul
posto di lavoro (9,3%).
Uno strumento strategico
E' evidente quindi che il tema del welfare diventa sempre più importante, addirittura strategico, per le aziende che vogliono attrarre talenti e accrescere la fiducia dei propri dipendenti. Non a caso il mercato del welfare aziendale europeo sta registrando un incremento annuo del 6,5%, con una stima di oltre 43 miliardi di euro entro il 2032.
Ma c'è di più. Il welfare va orientato verso una personalizzazione sempre più forte dei servizi proposti ai propri lavoratori. La personalizzazione dei benefit è una tendenza che
si sta manifestando anche nel Regno Unito.