Commercio elettronico, la crescita in Italia continua ad essere robusta

L'importanza per l'economia italiana del commercio elettronico continua a crescere, come dimostra il fatto che il 7% del nostro prodotto interno lordo deriva proprio dal canale di vendita on-line (segnando una crescita del 13,9% rispetto all'anno scorso).

I numeri importanti del commercio elettronico

commercio elettronicoIn occasione di un recente convegno svoltosi a Roma, è stata pubblicata una ricerca di Netcomm che ha evidenziato i numeri italiani del commercio elettronico. In base ai dati relativi al 2022, l'e-commerce ha generato un valore condiviso superiore ai 133 miliardi di euro, che rappresenta come detto il 7% del nostro PIL.

Il valore generato dal commercio elettronico

Il grosso di questo valore condiviso, ossia quasi la metà, proviene dall'attività degli online seller, che hanno generato circa 62 miliardi di euro. I brand rappresentano il 75% del valore aggiunto, mentre i retailer sono 22% e i Marketplace al 3%.
Il resto del valore condiviso è diviso in maniera abbastanza eguale tra fornitori e supporto alle attività di vendita, che complessivamente generano altri 71 miliardi di euro.

I dati sull'occupazione

Grazie al commercio elettronico nel 2022 sono stati creati 1,6 milioni di posti di lavoro, segnando una crescita del 12,4% rispetto all'anno precedente. L'e-commerce rappresenta quindi il 6,4% del totale degli occupati italiani, fornendo salari lordi totali per circa 35 miliardi di euro.

I benefici per il sistema Paese

Denari che finiscono anche nelle casse dello Stato sotto forma di tasse e contributi per circa 40 miliardi di euro. Per questo molti attori del sistema sottolineano come le critiche fatte al settore del commercio elettronico (in particolare il ruolo di cannibalizzatore dei negozi fisici che stanno scomparendo dalle nostre città) non tengono conto dei benefici che esso porta all'intero sistema paese.

 

Peraltro si tratta di un settore che ha ancora enormi margini e potenzialità di sviluppo, tenuto conto che la digitalizzazione delle nostre imprese è ancora abbastanza indietro. Grazie al commercio elettronico potrebbe essere valorizzato molto di più il nostro made in Italy, favorendo le esportazioni.