Vendite su tutte le Borse Europee. Milano è la peggiore (-1,9%)

Seduta molto pesante per le Borse Europee, che continuano a risentire dell'effetto elezioni, che hanno visto uscire vincitori i partiti della destra (anche estrema). Le vendite caratterizzano tutti i listini del vecchio continente, a cominciare da Milano.
Intanto l’attenzione si sposta sugli Usa, dove si attendono per domani i dati sull’inflazione e le decisioni della Fed, che lascerà fermi i tassi ma potrebbe dare qualche indicazione su cosa intende fare a settembre.

Giornata all'insegna delle vendite

borsaIl Ftse Mib di Piazza Affari chiude in calo dell’1,9% a 33.874 punti, registrando la peggiore performance fra le maggiori borse europee. Sulla stessa linea, vendite anche sul FTSE Italia All-Share che crolla dell'1,91% a 36.069 punti. Pesante il FTSE Italia Mid Cap (-1,74%); sulla stessa tendenza, depresso il FTSE Italia Star (-1,57%).


Tra gli indici di Eurolandia piccola perdita per Francoforte, dove il DAX indice chiude con -0,69%, Londra scende dello 0,98%, e calo deciso per Parigi, che segna un -1,33%.

I numeri di Milano

Alla chiusura di Piazza Affari risulta che il controvalore degli scambi è stato pari a 2,85 miliardi di euro, con un incremento del 32% rispetto a ieri. I volumi scambiati sono passati da 0,47 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,65 miliardi.


Riguardo ai singoli titoli, si salvano dalle vendite soltanto Brunello Cucinelli (+0,9%) e Amplifon (+0,6%).
Giornata pessima soprattutto per le banche: Mps (-4,9%) e Banco Bpm (-4,35%), ma perdono molto terreno anche Unicredit -3,75%, Bper -3,61% e Intesa -2,56%.
Male anche oltre a Leonardo (-4,5%) e Saipem (-4,1%). Seduta fiacca anche per il settore delle utilities.

Gli altri mercati

Sul fronte valutario, l’euro/dollaro perde ancora quota scivolando a 1,073, dopo aver fatto comparire anche un gap down. Tra le materie prime, il petrolio tiene i guadagni della seduta precedente mentre l’oro è poco mosso in area 2.310 dollari l’oncia.
Lo spread Btp-Bund ha toccato i 150 bp, per poi scendere a 144 bp, con il decennale italiano al 4,06% e il benchmark tedesco al 2,62%.