Apple, il caso adesso scoppia anche in Italia

La vicenda Apple sta per creare un bel dibattito interno anche in Italia. Il colosso di Cupertino ha ricevuto una stangata dalla UE per via delle imposte pagate all'Irlanda. Troppo poche, secondo la commissione UE, perché frutto di un accordo ad hoc con l'Irlanda che potrebbe configurare l'ipotesi (vietata) di aiuti di Stato.

 

Peraltro la stangata da 13 milioni potrebbe ulteriormente salire, visto che con gli interessi si potrebbe finanche giungere a 18 miliardi.

Ad ogni modo, il titolo Apple ha assorbito senza problemi la vicenda. Come si vede dal grafico, dopo un brusco calo dopo che è scoppiata la vicenda Irlanda, il titolo del colosso di Cupertino s'è rimesso a correre. Questo ha fatto la gioia degli investitori che avevano puntato sul titolo (ricordiamo sempre che se non siete pratici di trading, la cosa migliore è sfruttare un conto demo trading prima di operare con i soldi reali). 

Lega contro Padoan per la vicenda Apple

Ed è qui che entra in ballo anche l'Italia. Sì perché sul finire del 2015, Apple ha raggiunto un accordo con il fisco italiano per sanare l'evasione risalente al periodo 2008-201. Parliamo di imposte per un miliardo di euro, che però grazie all'accordo sono diventate solo 318 milioni.

 

Quell'accordo, però, comprendeva anche l'impegno da parte dell'Italia a non avanzare più alcuna pretesa nei confronti del colosso di Cupertino.

 

Ecco perché oggi la Lega Nord è partita all'attacco, chiedendo al Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, se anche quell'intesa non sia identificabile come aiuto di Stato. Ma soprattutto, se alla luce dei fatti non si possa configurare un danno economico alle casse dell'erario.

Secondo un'interrogazione presentata oggi dalla Lega, «la normativa europea sugli aiuti di Stato lascia poco spazio alle interpretazioni e richiede che - laddove si registri un aiuto di Stato illegale, come nel caso dell'Italia - sia recuperato per rimuovere la distorsione della concorrenza creata».