Brexit, a 3 mesi di distanza la Gran Bretagna vive più felice di prima

Nessun ripensamento. La Brexit non ha avuto effetti tali da far cambiare idea agli inglesi. Le trattative ufficiali con la UE per dare contenuto concreto all'esito referendario partiranno solo l'anno prossimo, ma intanto si può già fare un primo bilancio.

 

A tre mesi di distanza dalla Brexit, la Gran Bretagna non sembra aver accusato chissà che colpo. Anzi. Dopo un primo contraccolpo iniziale per il risultato a sorpresa del referendum del 23 giugno, non c'è stata alcuna traccia del tracollo economico che in tanti avevano profetizzato.al punto tale che un sondaggio conferma che la maggioranza dei britannici sostiene ancora la Brexit. Chi ha votato per uscire dalla Ue, quindi, non si è affatto pentito.

Nessun danno dalla Brexit

Il primo dato concreto è che non c'è traccia di recessione. I dati sulle vendite al dettaglio dicono che c'è un aumento del 6,2% su base annuale. Anche l'occupazione viaggia benissimo: in estate ha raggiunto i massimi storici, e il tasso di disoccupazione (5,9%) resta al di sotto della media Europea (10,1%). Nessun impatto neppure sull'indice dei prezzi al consumo, che si temeva sarebbero aumentati. E' invece stabile al +0,6% in agosto.

 

Su altri fronti le cose vanno addirittura meglio. La mazzata subita sui mercati valutari dalla sterlina, ha infatti spinto verso l'alto le esportazioni. E siccome andare in vacanza in Gran Bretagna costa meno, il turismo si prevede che aumenti del 3,6% quest'anno. I vacanzieri, inoltre, visto il cambio favorevole, spenderanno il 36% in più. Per lo stesso motivo, molti hanno deciso di comprare adesso casa in Gran Bretagna, soprattutto nella capitale inglese. Rispetto a 3 mesi fa, infatti, costano 50mila euro in meno.

 

Attenzione però, che non è tutto ore quello che luccica. Secondo gli analisti, i veri effetti della Brexit si vedranno tra un po'. Molti economisti ritengono che ci sarà un peggioramento dell'economia britannica nei prossimi mesi. Del resto i dati resi noti finora sono indicatori di breve termine. L'Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Ocse) ha appena sottolineato che l'economia britannica non ha subìto un danno immediato da Brexit. Però ha anche aggiunto che ci sarà un rallentamento il prossimo anno (1% del PIL).