FED nei guai, dati sul lavoro deludenti. Niente rialzo dei tassi

Gli attesi dati sul lavoro negli USA si sono rivelati deludenti. E questo ha spinto giù le Borse europee.  L'occupazione negli Stati Uniti ha registrato una salita a settembre, ma in modo più blando rispetto alle attese. Secondo il report del Bureau of Labour Statistics, gli occupati del settore non agricolo (non-farm-payrolls) sono saliti di 156 mila unità. Le aspettative degli analisti erano per una crescita di 175 mila unità.Il dato è inferiore anche alla crescita di agosto, quando erano stati creati 167 mila posti di lavoro.

Dati al di sotto delle attese. Delusione FED

Il tasso di disoccupazione USA è salito al 5%, mentre le attese davano un livello invariato a 4,8%.  Quello registrato oggi Si tratta del terzo rallentamento consecutivo del mercato del lavoro, ed è un dato che spegne le possibilità che si possa avere una stretta monetaria da parte della FED. Ricordiamo che la prossima riunione di politica monetaria della Federal Reserve è in calendario a inizio novembre.

 

Negli ultimi giorni, era stata avanzata con forza l'ipotesi che in caso di dati macro interessanti, l'istituto americano avrebbe potuto dare luogo a quella stretta monetaria ormai annunciata da tempo. Ma i risultati di oggi sembrano spegnere la possibilità che possa avvenire un aumento del costo del denaro a breve, e comunque al massimo potrà esserci a fine anno.

 

Dopo la pubblicazione del dato USA, le borse europee sono andate in discesa. Nel Forex market il cross EUR/USD prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,21% (dati tratti da EToro webtrader). Piazza Affari riporta una variazione pari a -0,17% sul FTSE MIB. Tra gli indici di Eurolandia Francoforte mostra un calo dello 0,26%. Debole anche la piazza di Parigi, che perde lo 0,36%. La Borsa migliore resta Londra (+0,7%) spinta dai titoli delle materie prime.