Fisco vampiro: per errore contribuente paga 900mila euro anziché 900, ora non vogliono restituirglieli

Quando l'Agenzia delle Entrate deve riscuotere non guarda in faccia a nessuno, ma quando deve pagare allora ecco che fa muro. Succede così che un povero contribuente, dopo aver commesso un errore pagando 97mila euro anziché soli 970 euro, si è sentito rifiutare la restituzione della somma indebitamente riscossa.

L'errore nel pagare il Fisco

Lo sfortunato cittadino è un agente di commercio 52enne, che nel compilare un F24 per pagare l'IVA ha digitato il punto anziché la virgola, scrivendo 967.30 euro anziché 967,30. Il sistema ha interpretato quel punto come se non esistesse, per cui si è trovato con un addebito choc. La sfortuna è che il suo conto aveva la capienza giusta per procedere al pagamento, e a suo dire mai aveva avuto nelle disponibilità una cifra simile («Erano tutti i miei risparmi»). Per questo motivo, il sistema non ha rigettato il pagamento

 

Con un solo click, l'Agenzia delle Entrate si è intascata quasi 100mila euro. Il guaio è che sembrerebbe non volerli restituire, ma utilizzarli per compensare i debiti futuri (lo sfortunato contribuente paga 4mila euro l'anno di IVA. In pratica solo tra 25 anni il conto finirebbe pari.

 

Il direttore dell'Agenzia delle Entrate di Pordenone dice che una soluzione non è facile da trovare, visto che un evento del genere non è mai capitato (non con queste cifre) e non ci sono procedure speciali per accelerare i tempi di restituzione. Chi versa di più solitamente va a compensazione e questa sarebbe la strada da percorrere, ma è chiaro che qui il caso è ben diverso.

 

Intanto, si stanno muovendo anche i legali dell'uomo, che ovviamente non ci sta a passare per benefattore dell'odiato Fisco.