Export: la pasta italiana vola, +50% in 18 anni

La pasta, uno degli ingredienti tipici della nostra alimentazione, fa felice l'Italia anche sotto il profilo economico. Infatti secondo una indagine condotta da Aidepi sulla base di dati Istat, negli ultimi 18 anni le esportazioni di pasta sono cresciute addirittura del 50%.

Le destinazioni più gettonate per l'export

Quali sono i maggiori "pasta lovers" del pianeta? In prevalenza gli europei, visto che durante il periodo dal 1997 al 2015 le esportazioni verso Germania, Uk, Olanda, Belgio e Austria sono cresciute del doppio o addirittura del 150%. La pasta "tira" anche in Svizzera, dove è cresciuta l'importazione del prodotto italiano del 500%, mentre in Francia la crescita è stata del 72%.

 

Rimane invece stabile l'export verso mete più lontane come Nord e Sud America. il motivo lo spiega proprio l'Aidepi: la pasta 'prodotto locale' in quelle zone è andata aumentando, e ormai rappresenta il 36,6% della produzione mondiale. L'unico luogo che fa eccezione è il Brasile, penalizzato dal fatto che si produce soprattutto pasta di grano tenero, mentre quella italiana è più in grado di soddisfare un mercato più esigente.

 

A livello di crescita è molto interessante osservare che in Asia, la crescita media delle esportazioni tricolori è stata dell'80%. I picchi sono stati registrati in Thailandia e Singapore (200%), ma soprattutto in Corea del Sud (400%).

E infine ci sono i mercati vergini. Nel 1997 non era nota la pasta italiana in paesi come Qatar, Oman e Bahrein, mentre oggi se ne consumano oltre 4mila tonnellate.