Mercato del petrolio, tornano gli incubi dopo l'ennesimo flop dell'OPEC

Il mercato del petrolio torna preda delle proprie paure, e la quotazione dell'oro nero rivede i minimi da un mese. Il future sul WTI con scadenza dicembre è arrivato sotto quota 47 dollari, mentre il future sul Brent con scadenza dicembre è sui 48 dollari al barile. Eppure appena un paio di settimane fa sembra tutto rose e fiori, con il greggio che reggeva oltre quota 50 dollari e spingeva per andare anche oltre.

OPEC fallisce ancora. Guai per il mercato del petrolio

Poi però i mercati si sono svegliati, e hanno fatto i conti con una situazione tutt'altro che incoraggiante. L'OPEC difficilmente riuscirà a ridurre l’offerta sul mercato petrolifero, anche perché la riunione tecnica che c'è stata venerdì scorso a Vienna ha confermato che sono più le divisioni che non le unioni all’intero del cartello. L’Iran e l’Iraq vogliono essere esentati dal piano, e per giunta neppure accettano le stime del cartello sulla loro produzione.

 

Ma se si volge lo sguardo fuori dal OPEC, non è che le cose vanno meglio. La Russia, il maggiore esportatore mondiale di petrolio, ha subordinato un proprio "passo concreto" solo al raggiungimento dell'accordo tra i membri dell’OPEC. In pratica è come se tutti dicessero: ok noi ci stiamo, ma prima fate voi. Troppo comodo.

 

Finora non sono valsi a nulla gli avvertimenti del segretario generale dell’organizzazione, Mohammad Barkindo, che ha messo in guardia sulle gravi conseguenze che il settore dovrà fronteggiare in caso di mancato accordo per limitare la produzione. «Non possiamo rischiare ulteriori ritardi», ha affermato.