UE-Renzi, è scontro. Il Premier: "Sappiano che non faremo più il salvadanaio"

L'Italia ha deciso di adottare la linea della fermezza nei confronti della UE. Il pomo della discordia sono i migranti e le spese relative al terremoto e alle messa in sicurezza degli edifici. E' proprio il presidente del Consiglio Renzi a chiarire il rapporto con la Commissione Europea parlando a Radio Montecarlo: «Utilizzeremo tutto quello che serve per mettere a posto le scuole. Gli amici dell'Ue sappiano che l'Italia smette di fare il salvadanaio. O cambiano linea, a partire dalla questione dei migranti, oppure mettiamo il veto sul bilancio». Le questioni relative alla manovra 2017, quindi, devono passare in secondo piano rispetto all'emergenza sisma.

Il passaggio sul referendum

Chiaramente non può mancare un passaggio sull'ormai imminente referendum: «Non voglio vivacchiare politicamente a prescindere dal risultato delle urne. Mettiamola così: io ho 42 anni, considero un privilegio aver servito il paese per due anni, se devo stare in Parlamento a vivacchiare non sono adatto, posso farlo solo se posso cambiare il paese. E se non passa la riforma, vuol dire che i nostri politici non cambieranno mai. Voglio dire a quelli a cui sto sulle scatole che non è un voto sulla mia simpatia o antipatia ma sul paese».

 

«Siamo al bivio decisivo - continua Renzi - e lo sappiamo. I sondaggi dicono che il No sarebbe più forte del Sì, al momento. Ma la maggioranza silenziosa degli italiani sta con noi. Sia quelli che votano altri partiti, sia quelli che non votano piu'. Ma bisogna coinvolgerli».