Financial Times: banche italiane a rischio dopo il NO al referendum e l'addio di Renzi

Banche italiane a rischio. Lo dice il Financial Times, che lancia un altro allarme dopo la vittoria del NO al referendum italiano. Secondo il prestigioso quotidiano economico, infatti la caduta di Matteo Renzi intensifica il timore che possa esserci grande instabilità politica e finanziaria nel terzo maggiore Paese dell'eurozona.

La previsione fosca del Financial Times

A rischiare grosso dopo questa caduta di Renzi sono soprattutto le banche, ma anche conti pubblici ed economia. Il punto è che il prossimo Governo dovrebbe avere solo carattere temporaneo, e quindi difficilmente riuscirà a portare avanti le misure necessarie sul fronte economico, specialmente in ambito creditizio.

 

Proprio quest'ultimo, secondo il giornale della City è il vero tallone d'Achille della Penisola, dal momento che ci sono 170 miliardi di euro di bond in bilico. Se il Governo dovesse scegliere di intervenire in soccorso delle banche in fallimento, finirebbe per accrescere un debito pubblico già pesantissimo, giunto al 133% del Pil.

 

Ma c'è un orizzonte più insidioso che viene previsto dal Financial Times. Il progetto europeo è sotto pressione come mai prima d'ora, e la crisi in Italia potrebbe essere una minaccia ancora più grave alla sopravvivenza della Ue. Secondo il Financial Times il populismo italiano potrebbe alla fine essere molto più minaccioso per la UE di quanto non lo sia stata la Brexit, perché rischia di mettere in bilico il destino della moneta unica.