Come era nelle previsioni, durante questa settimana è arrivato l'atteso rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, portando con sé la prima vera correzione degli indici azionari da quando è cominciato il rally post-elettorale.
L'istituto centrale americano ha proceduto a un rialzo di 25 punti base, più o meno a un anno esatto dall'ultimo ritocco ai tassi di interesse avvenuto a dicembre 2015.
FED, tassi ed economia
Più che il fatto in sé, l'attenzione degli investitori è stata però catalizzata dal discorso a corredo fatto dal presidente FED Janet Yellen, che non ha fatto riferimenti alla situazione economica globale, mentre si è dimostrata molto ottimista riguardo al futuro dell'economia americana.
Forse fin troppo, visto che ancora non è chiaro quale sarà concretamente la politica economica che metterà in atto il nuovo presidente, e quindi le conseguenza sullo stato attuale.
Ad ogni modo la FED ha messo in cantiere ben tre rialzi dei tassi, cosa che verrà poi riproposta anche nei due anni successivi.
Le conseguenze immediate sono state un nuovo balzo nel Forex market del dollaro, che è schizzato a livelli che non si vedevano da tempo. Anche se oggi il biglietto verde si sta prendendo una pausa, con la nostra piattaforma di trading IQ option ieri lo abbiamo visto macinare guadagni su guadagni nei confronti di tutti (puoi esaminare le caratteristiche e le opinioni IQ option a questo link).
Ma cosa succederà adesso? Tutto dipende da Donald Trump e dal suo programma economico che prevede minori tasse e maggior spesa pubblica. Al momento fare delle previsioni accurate è difficile, mentre è chiaro che nel breve periodo probabilmente il dollaro andrà consolidando sempre più il movimento rialzista (ha raggiunto quasi la parità con l'euro).
C'è poi da mettere in conto le eventuali contromosse delle altre banche centrali, che a freddo hanno deciso di non "rispondere" alla FED, ma nel 2017 potrebbero modificare il loro atteggiamento.