Produzione, il Governo studia un nuovo marchio "made in Italy" per combattere la contraffazione

Il Governo italiano vuole imprimere una stretta normativa per combattere con vigorela contraffazione, lanciando un marchio "Made in Italy" da apporre sulla confezione dei prodotti alimentare nazionali. Ogni anno la vendita - specie all'estero - di prodotti spacciati per italiani ma neppure lontanamente paragonabili a quelli di casa nostra, costa alla produzione milioni di euro.

La tutela dell'italianità della produzione

Secondo il progetto del governo, si tratterà di un brand da apporre sulla confezione. Siamo ancora alla fase di studio dell'iniziativa, che coinvolge non solo diversi ministeri interessati ma anche il Poligrafico dello Stato. si comincerà dal settore alimentare, ma poi potrebbe essere allargato anche ad altri settori produttivi che sono minacciati dalla contraffazione. Per ottenere questo brand, occorrerà che l'ultima "trasformazione sostanziale" del prodotto sia avvenuta in Italia.

 

Accanto alla protezione del "made in Italy", c'è una altro percorso parallelo che in ambito alimentare verrà percorso. Le aziende si sono rese conto che è necessaria una svolta maggiormente salutista, anche perché chi si fregia di far parte delle eccellenze italiane dice al tempo stesso di interpretare il «made in Italy» come una continua ricerca della qualità e dell’innovazione. E questo significa anche maggiore qualità ed attenzione alla salute.

 

Ecco allora che si assiste al taglio fino al 30% di sale nei formaggi (stracchino, taleggio e gorgonzola), mentre si modificano le ricette di produzione di salumi per arrivare a n minore contenuto di grassi. Si sostituiscono i conservanti chimici con quelli di origine vegetale così come si taglia il glutine.