Lavoro, progetto per il sostegno dei 1.666 disoccupati di Almaviva a Roma

Dopo il caos licenziamenti in Almaviva, questa mattina verrà presentato un piano di sostegno per le migliaia di lavoratori coinvolte (o vittime) del piano di riorganizzazione del lavoro del call center. 

Il piano verrà presentato dal Ministro del Lavoro (Giuliano Poletti) e quello dello Sviluppo economico (Carlo Calenda) assieme ai presidenti della nuova agenzia nazionale Anpal e della regione Lazio. Dovrebbe offrire un sostegno alle 1.666 persone che hanno perso il posto di lavoro dopo che Almaviva ha deciso di chiudere la sede di Roma. La speranza è che questo piano possa diventare operativo già dalle prossime settimane.

Il progetto per il re-inserimento nel lavoro

C'è poi un secondo obiettivo, stavolta più arduo e ambizioso: fare in modo di ricollocare queste persone, magari in altri settori trainanti dell’economia locale. Per adesso l'assegno di ricollocazione  potrà variare da mille a 5mila euro (a seconda della profilazione dell’interessato).

 

Inoltre secondo il piano c'è modo di affiancare agli interventi di politica attiva bonus occupazionali (8mila euro per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato) e incentivi ad hoc per avviare nuove imprese.

 

Le difficoltà del progetto stanno nella varietà della platea coinvolta. Molti di coloro che hanno perso il lavoro in Almaviva hanno tra i 40-50 anni, mentre un centinaio sono over60. Si tratta in prevalenza di donne con titoli di studio medio-alti.

 

La formazione di questi lavoratori "uscenti" verrà coordinata dalla regione Lazio e attivata dai centri per l’impiego o dagli enti privati accreditati. L'attenzione si concentrerà soprattutto sullo svolgimento di azioni mirate e servizi personalizzati (dall’orientamento fino al bilancio delle competenze, e lo scouting delle opportunità d’impiego).

 

Cosa importante: i datori di lavoro che vorranno dare nuove opportunità a queste persone, potranno ottenere un bonus di 8mila euro (nel rispetto delle regole sul “de minimis”). Intanto, da Almaviva Contact si registra un secco no alla riapertura della trattativa sui licenziamenti.