Forex, in arrivo pressioni sulla BCE per il rialzo dei tassi. Euro alla svolta?

L'euro è sempre più sotto pressione, con l'avvicinarsi degli appuntamenti elettorali in Olanda e Francia. L'avanzata delle destre nazionalista fa sì che a metà marzo possa giocarsi una partita molto importante per il destino dell'eurozona. Quanta pressione eserciti questa prospettiva sull'euro lo denota un fatto. Malgrado in Francia sia stata raggiunta un'alleanza politica che riduce il rischio di vittoria di Le Pen, non si sono avuti grossi effetti sull'euro.

La situazione della moneta unica nel Forex

forex euroL'assenza di volatilità sui mercati finanziari indica che è aumentata l’avversione al rischio, e che gli operatori si stanno preparando a una possibile ondata di eventi destabilizzanti. L'incertezza politica quindi si collega a un crescente sentiment negativo, che potrebbe penalizzare in modo forte l'euro nel prossimo futuro.

 

Da febbraio a dicembre dello scorso anno, il dollaro ha guadagnato oltre il 10% sull'euro, mentre in questo primo scorcio di 2017 la valuta unica ha recuperato appena l'1% del valore contro il biglietto verde. Qui possiamo vedere i dati del convertitore dollari euro cambio. Segno evidente che i rapporti di forza ancora sono sbilanciati.

 

Preoccupa il fatto che nell'ultimo mese il dollaro sia nuovamente salito di un punto percentuale contro l'euro. Lo dicono i dati del nostro conto demo fortrade opinioni. Ma il peggio potrebbe ancora avvenire.

 

Ben presto potrebbero aumentare le pressioni sulla BCE affinché sostenga l'euro. Se finora è stata la Germania l’economia maggiormente indiziata per frenare gli stimoli monetari della BCE e richiedere un rialzo dei tassi, anche la Spagna potrebbe presto accodarsi. Altre economie, come appunto quella italiana, finirebbero per essere danneggiate visto che non siamo riusciti ad agganciare la ripresa e tenere sotto controllo i nostri conti pubblici. D'altra parte la politica della BCE è stata orientata al raggiungimento del target di inflazione pari al 2%. Se la Germania è all'1,9% e la Spagna ha centrato il suo obiettivo, il governatore Mario Draghi non potrà ignorarlo e regolarsi di conseguenza.