Lavoro, cala la disoccupazione a gennaio secondo l'Istat. Migliora la componente giovanile

La disoccupazione si mantiene stabile in Italia, secondo quanto riporta l'Istat. Nel primo mese del 2017 il livello è all'11,9%. Migliora invece la componente della disoccupazione giovanile, che è scesa al 37,9%, quindi -1,3 punti percentuali in meno rispetto al periodo precedente. L'istituto rileva che dal calcolo sono per definizione esclusi gli inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro. L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,1%. Tale incidenza risulta in calo di 0,6 punti percentuali rispetto a dicembre.

I dati Istat sul lavoro

Come valori assoluti, il numero degli occupati è salito di 30mila unità, con una concentrazione maggiore per gli uomini e gli ultracinquantenni. Sono saliti i lavoratori a tempo indeterminato e quelli indipendenti, mentre sono scesi quelli a termine. Rovesciando il discorso, il tasso di occupazione è pari al 57,5%.

 

Durante il trimestre che va da novembre a gennaio, la variazione del numero di occupati rispetto al trimestre precedente è stata di +0,2% (ovvero +37 mila unità). Ci sono segnali di crescita importanti per dipendenti a termine e indipendenti, mentre sono stabili i dipendenti permanenti.

 

E quelli che cercano lavoro? Il loro numero è cresciuto a gennaio, e adesso sono 2 mila in più. Sono per lo più gli uomini ad aumentare, mentre c'è un calo nella componente femminile. Il tasso di inattività è pari al 34,6%, in calo di 0,1 punti percentuali su dicembre. Gli inattivi diminuiscono in tutte le fasce di età mentre gli occupati crescono soprattutto tra gli over 50 grazie anche al passaggio in questa fascia dei baby boomers e alle regole più severe per l'accesso alla pensione. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell'ultimo mese è scesa di 42 mila unità, confermando così una tendenza in atto che si verifica da circa tre anni. Il calo interessa gli uomini e tutte le classi di età, tranne quella molto giovane (15-24enni).