Sole 24 ore nella bufera:  diversi indagati e perquisizioni. I giornalisti chiedono la testa del direttore

Sono momenti molto delicati per il Sole24Ore, che dal punto di vista economico fa segnare dati allucinanti: buco di 50 milioni nell'ultima semestrale e azioni il cui valore è crollato a 30 centesimi, con una perdita del 95% in sette anni. Il quotidiano di Confindustria - che è finito sotto inchiesta per un rosso in bilancio - adesso ha anche degli indagati: si tratta di Benito Benedini, ex presidente del Gruppo editoriale, Donatella Treu, ex amministratore delegato, e Roberto Napoletano, direttore del quotidiano.

La procura ha ordinato perquisizioni, già eseguite dal Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di finanza. Il reato ipotizzato dalla Procura è quello di false comunicazioni sociali.

L'inchiesta choc sul Sole24ore

Ma gli indagati non finiscono qui, perché altri dirigenti sono finiti nel mirino per presunta appropriazione indebita. Il sospetto è che a partire dal 2012 i dati di diffusione del quotidiano siano stati gonfiati, di modo da falsare il mercato pubblicitario. In sostanza molti abbonamenti digitali (100mila circa) sono stati sottoscritti da società satellite riconducibili a manager o ex manager del gruppo.

 

In questo secondo filone di indagini sono finiti sotto il mirino della giustizia l'ex direttore dell'area digitale del gruppo, Stefano Quintarelli e suo fratello Giovanni, ma anche l'ex direttore finanziario Massimo Arioli e l'ex direttore dell'area vendite, Alberti Biella; e poi anche Filippo Beltramini e Stefano Poretti.

 

Dopo le ultime vicende, i giornalisti del quotidiano hanno annunciato che faranno sciopero che "si protrarrà fino alle dimissioni del direttore. A votare questa mozione sono stati in 142, contro 4 contrari e 10 astenuti. Inoltre va sottolineato che nell'ambito dell'inchiesta è emerso che Mauro Bini, professore ordinario della Bocconi che venne incaricato di svolgere la valutazione degli attivi del gruppo, evidenziò una svalutazione patrimoniale nell'ordine dei 50 milioni, ma esponenti di rilievo e dirigenti del gruppo gli chiesero di rivedere la perizia per non creare pregiudizio alla stabilità patrimoniale.