Istat, più di una persona su 10 vive un grosso disagio economico

Le condizione complessive delle famiglie italiane sono migliorate, ma nonostante questo nel corso dell'anno 2016 non c'è stato una riduzione dell'indicatore di "grave deprivazione materiale", e comunque non una riduzione corrispondente alla quota di persone in famiglie che sperimentano sintomi di disagio. E' questo il quadro che emerge dall'analisi del Istat, sulla base dei dati provvisori del 2016.

Analisi del Istat

istatSecondo l'ufficio di statistica, la quota di persone con disagio economico si attesta all'11,9%, ed è quindi sostanzialmente stabile rispetto al 2015, ma 3,4 punti sopra la media europea per il nono posto tra i Paesi con i valori più elevati.

 

La povertà assoluta coinvolgeva il 6,1% delle famiglie residenti, 4 milioni 598 mila individui. Di buono c'è che l'anno scorso la quota di persone soddisfatte del proprio bilancio familiare (50,5%) è cresciuta per il terzo anno di fila, in particolare nel Centro-Nord dove è arrivata al 56,4%. . Questi dati sono stati resi noti dal direttore del dipartimento per la produzione statistica dell'Istat, Roberto Monducci, che è stato ascoltato davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento sul Def.

 

Riguardo al mercato del lavoro, il numero uno del Istat precisa che il segnale che arriva "è quello di una situazione ancora sfavorevole per la fascia di età 25-34 anni", quindi quella più grossa. Trovare quindi un posto di lavoro è sempre più complicato per i giovani under35. Il che è decisamente allarmante.

Come sottolinea Monducci: il 21,2% dei 25-34enni disoccupati nel quarto trimestre del 2015 è occupato un anno dopo, il 43,8% risulta ancora disoccupato e il 35% inattivo. La quota di giovani che ha trovato lavoro nel periodo è più bassa sia rispetto a quella registrata nello stesso periodo dell'anno precedente (27,9%) sia di due anni prima (24,4%).