EuroZona al bivio: Macron presidente o futuro a rischio

Per la Francia è il grande giorno delle elezioni. Si decide infatti chi sarà il prossimo presidente, con inevitabili conseguenze su EuroZona ed euro. Il primo turno ha fatto felici i sostenitori della UE, visto che ha vinto il centrista Emmanuel Macron. Ma la minaccia Le Pen (con i suoi propositi di scardinare l'euro) soltanto dopo l'esito di questo ballottaggio sapremo se è stato scongiurata oppure no.

 

Salvo clamorosi rovesciamenti, oggi Macron vincerà. Del resto i mercati finanziari - a prescindere che si tratti di spread betting opzioni binarie CFD - stanno prezzando questo evento da due settimane.

La valuta unica è salita fino a livelli inimmaginabili poche settimane fa. C'era chi pronosticava la parità tra la valuta comunitaria e il dollaro, mentre adesso l'euro è riuscito ad attaccare quota 1,10. Livelli che non si vedevano da mesi (per avere un quadro sull'andamento di questo cross, basta osservare i grafici di una migliore piattaforma opzioni binarie).

Il destino dell'EuroZona

eurozonaMa aver schivato un pericolo non significa per la EuroZona aver messo il turbo per la crescita. Certi nodi rimangono, e bisognerà affrontarli se si vuole rimettere il continente in rotta verso la crescita economica. Servono quelle riforme a lungo invocate da Draghi.

 

Del resto, l'avanzata dei partiti populisti è la spia che qualcosa non va, e riflette una profonda polarizzazione politica che genera difficoltà di governance tali da ostacolare le riforme. In Francia, Italia e Spagna la crescita economica continua ad essere molto bassa, invece quello che rimane elevato è il tasso di disoccupazione, specie giovanile (In Francia 24%, Italia 35%, Spagna 40%). Senza riforme radicali, il numero di quelli che sono anti-establishment salirà, e l'Europa presto si troverà di fronte a minaccia più forti della Le Pen.

 

Per questo motivo una probabile vittoria di Macron andrebbe considerata come un’opportunità per dare luogo a quelle riforme di cui si parla da tempo, altrimenti vederla solo come convalida dello status quo, comporterebbe solo una breve tregua per un’Ue assediata dai populismi.