Petrolio, il mercato vive ancora una situazione difficile

Ha ripreso un po' di vigore il mercato del petrolio, dopo aver ceduto circa il 20% durante le ultime settimane (specie fine aprile). Il West Texas Intermediate è tornato attorno quota 48 dollari, segnando settimana scorsa un bel balzo di qualche punto percentuale. Adesso l'attenzione dei trader è tutta rivolta alla possibilità che l'OPEC decida di procedere ad un rinnovo del programma di tagli alla produzione che fu varato lo scorso mese di novembre.

 

Quando venne decisa la svolta, i trader premiarono gli sforzi del OPEC spingendo il petrolio ben oltre quota 50 dollari al barile. Tuttavia l'euforia è durata soltanto pochi mesi, mentre adesso il prezzo si è stabilizzato fra i 48 e i 52 dollari al barile, per lo meno nel primo trimestre (si osservi il grafico WTI con Awesome oscillator cos'è come si usa lo vedi qui).

I problemi del cartello del petrolio

petrolioIl guaio in questo momento è che i margini di manovra del cartello petrolifero sono molto ridotti. Quando l'OPEC decise anni fa di contrastare l'industria degli scisti bituminosi USA, lo fece con una mossa che s'è poi rivelata una zappa sui piedi: abbattere i costi e inondare il mercato di prodotto (si noti in proposito il grafico col MFI per verificare il rapporto prezzzi /volumi. Cos'è Market facilitation index MFI qui). Questo ha salvaguardato la sua posizione dominante nel settore petrolifero, ma ha finito per tagliare i margini di guadagno in modo enorme. Anche se i loro prezzi per rimanere in pareggio sono molto più bassi (ad esempio, circa $20 dollari per l’Arabia Saudita), hanno bisogno di prezzi più alti per far quadrare i conti dei bilanci statali.

 

La possibile via d'uscita è stata trovata a novembre, con un accordo che è frutto di un lungo percorso diplomatico. Ma questa ripresa dei prezzi non ha fatto altro che ridare vigore all'industria degli scisti bituminosi USA, che non partecipa alla riduzione e quindi ha potuto alzare liberamente la produzione. Per questo motivo il prezzo è tornato a scendere in questo inizio 2017, e crediamo che la ripresa dei prezzi del petrolio sarà piuttosto limitata, anche perché se il cartello dovesse tagliare la produzione in modo più aggressivo, finirebbe per fare il gioco dell'industria degli scisti bituminosi USA.