Banca d'Italia, concorso choc: 30 posti e 85 mila candidati

Un fiume di candidati, quasi 85mila, per contendersi appena 30 posti di lavoro in Banca d'Italia. In pratica un posto di lavoro a candidato ogni 2800 che lo desiderano. La sproporzione viene fuori mettendo a confronto le domande arrivate per il concorso indetto dalla Banca d’Italia, che servirà ad assumere 30 vice assistenti.Talmente chiara è questa sproporzione che alla fine si è dovuti ricorrere ad una preselezione che ha tagliato fuori 9 candidati su 10 alla prima scrematura (è stato alzato il requisito da diploma alla laurea). Ne sono rimasti così 8000.

Lungo iter per entrare in Banca d'Italia

banca ditaliaVerrà così fatto un test a risposta multipla, che ne farà rimanere in corsa soltanto 300. Questi passeranno poi alla seconda prova, ovvero un colloquio individuale.

 

Le prove dovrebbero iniziare a fine anno, l’inserimento dovrebbe avvenire a metà 2018 e con tutta probabilità le posizioni saranno raddoppiate (da 30 a 60), anche perché la graduatoria dura quattro anni. Quindi ci vorrà un bel po' di tempo prima di arrivare al traguardo. Ma se quest'ultimo è un posto fisso, in più dentro la Banca d’Italia, allora ci si fa forza e si va avanti. Inoltre il concorso non presentava alcun limite di età visto che chiunque avesse compiuto 18 anni poteva fare domanda.

 

Il bando del concorso è datato 20 aprile, mentre il prossimo 27 luglio usciranno le liste di quanti hanno superato l’esame per titoli. Per riuscirci occorreva raggiungere un punteggio di 11,40 che si può ottenere solo con il voto massimo di maturità e una laurea magistrale o vecchio ordinamento. E' tagliata quindi fuori la laurea triennale.

 

La ricerca riguarda personale di «profilo amministrativo» con «mansioni esecutive» come «classificazione, archiviazione e protocollo di documenti» (non è escluso lo sportello). La sproporzione delle richieste rispetto ai posti disponibili non ha stupito Banca d'Italia, che già aveva previsto tutto l’iter per la preselezione. Del resto era chiaro che a molti avrebbero fatto gola i 28.300 euro lordi annui (a cui vanno però aggiunte indennità e premi), che fruttano il primo step dentro l'istituto centrale italiano.