Mercato del lavoro, cambiano le regole per i buoni pasto

Il ministero dello sviluppo economico cambia le modalità di utilizzo dei buoni pasto, molto sfruttati nel mercato del lavoro. Sarà possibile utilizzarli in diversi esercizi e non solo in quelli tradizionali. Potranno infatti essere spesi anche in agriturismi, banchetti dei mercati o rivolgendosi direttamente ai contadini. Con un unica limitazione: potranno essere utilizzati soltanto 8 ticket per volta.

 

Queste novità sono contenute in un decreto che è già stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, e che sarà in vigore dal prossimo 9 settembre. Esso impone nuove regole per lo sfruttamento dei buoni pasto, sia nel formato cartaceo che in quello elettronico. Nel mercato del lavoro questo strumento sostituisce il servizio mensa, e ne è data possibilità a quei dipendenti dai datori di lavoro che non erogano direttamente i pasti presso la propria sede.

Cosa cambia per il mercato del lavoro

lavoro buoni pastoDal punto di vista fiscale i buoni pasto sono esenti da Irpef, quindi non vengono tassati e sono una forma di erogazione netta al lavoratore. Il loro controvalore può giungere fino a 7 euro (in base agli accordi raggiunti tra datore di lavoro e rappresentanti dei lavoratori), ma non equivalgono comunque a denaro contante. Possono cioè essere utilizzati solo presso gli esercizi convenzionati.

 

Come abbiamo detto, cambia notevolmente anche l'ambito degli esercizi presso i quali può essere erogato il servizio sostitutivo della mensa. C'è stato un allargamento notevole sotto questo punto di vista. Sono comunque tutti esercizi abilitati alla somministrazione di alimenti e bevande. Quindi bar, ristoranti, negozi di alimentari, supermercati «sia in sede fissa che su area pubblica», questo significa che vengono inclusi anche banchi di mercato e venditori ambulanti. E vengono inclusi anche i negozi di produzione o comunque gestiti dai contadini che propongono i propri prodotti. altra inclusione importante: gli agriturismi e gli ittiturismi.

 

Il lavoratore potrà utilizzare i buoni pasto a proprio nome, per cui non sono cedibili. Possono essere utilizzati per l'intero valore facciale, quindi se non vengono "spesi" per l'intero controvalore non si ha diritto al resto. Inoltre c'è una novità importante per i ticket - anche per gli elettronici - ovvero potranno essere cumulati, purché limitatamente ad 8. Cosa vuol dire? Che potranno essere utilizzati per fare la spesa anche presso supermercati, in modo che ognuno possa prepararsi da sé il proprio pasto.