BCE sotto attacco dalla Germania: "Il QE è illegale"

Scoppia una lite giudiziaria tra la Germania e la BCE in merito al programma di quantitative easing. La Corte costituzionale di Karlsruhe ha infatti chiesto alla Corte di giustizia europea di pronunciarsi sulla legittimità del piano di acquisto titoli varato dall'istituto guidato da Draghi. Il "quantitative easing" viene infatti ritenuto dai tedeschi di dubbia legittimità, dal momento che violerebbe "il divieto di finanziamento monetario ed eccedono il mandato di politica monetaria della Banca centrale europea, andando oltre le competenze degli Stati membri".

 

La cosa paradossale è che il programma di acquisto titoli lanciato nel 2015 dalla Bce, come maggiore beneficiario ha proprio la Germania (gran parte dei titoli tedeschi infatti è stata sottoscritta dal programma). Il processo di quantitative easing, QE, "alleggerimento quantitativo", è consistito nell'acquisto di titoli di Stato e di altro tipo dalle banche per immettere nuovo denaro nell'economia europea, incentivare i prestiti bancari verso le imprese e far crescere l'inflazione.

Il duello Germania-BCE

bceL'iniziativa varata della Corte tedesca di Karslruhe è partita su impulso del leader nonché cofondatore del Partito populista AFD, Bernd Lucke, dall'esponente dei conservatori bavaresi della CSU, Peter Gauweiler, e dal professore di diritto, Markus Kerber, il cui obiettivo è di proibire alla Bundesbank di partecipare al quantitative easing. Ricordiamo che in Germania siamo in piena campagna elettorale, in vista delle elezioni federali del prossimo 24 settembre. Questa si tratta chiaramente di una iniziativa di natura politica, voluta dal partito estremista di destra Afd e dai bavaresi del partito dei moderati di centrodestra del Csu.

 

Nel frattempo è arrivata anche la risposta della Bce tramite un comunicato: “Il programma esteso di acquisto di asset è, a nostro avviso, del tutto in linea con il nostro mandato. Spetterà alla Corte europea di Giustizia fare ora le sue valutazioni”. Va pure precisato che la richiesta di intervento della Corte europea di Giustizia è nei fatti inutile, dal momento che un giudizio potrebbe arrivare tra oltre un anno, quando il piano QE potrebbe essere già giunto al termine.