Debiti tossici, 5 banche europee rischiano grosso

Le banche europee continuano ad essere malate. Non tutte, ma molte sì. E alcune in modo preoccupante. Secondo una indagine condotta da Moody's, tra gli istituti maggiori del Vecchio continente ce ne sono almeno 5 che hanno troppi titoli tossici in portafoglio: Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland, Barclays, Credit Suisse e Ubs. Le cinque banche hanno continuato a ridurre i loro asset “non-core” nel corso dell’ultimo anno. Tuttavia, malgrado siano passi 10 anni dallo scoppio della crisi finanziaria, il controvalore di questi tioli da smaltire tocca quota 549 miliardi e si tratta di tra Abs, Cdo, mutui subprime cartolarizzati e altro. Alcune delle su citate banche si trovano peraltro in condizioni davvero pessime, fanno notare da Moody's.

La situazione dei debiti tossici

titoli tossiciAd esempio, mentre negli ultimi 5 anni Ubs ha smaltito il 30% dei suoi titoli tossici, durante lo stesso arco temporale l’inglese Barclays è riuscita a dimezzarli. Eppure proprio il colosso inglese si trova in cima alla classifica delle banche europee con più titoli tossici. Il controvalore delle scorie è infatti pari a 303 miliardi, dato ancora più allarmante si si pensa che questi titoli rappresentano il 20% dell’attivo di bilancio dell’istituto.

 

Non sta messa troppo meglio la Royal Bank of Scotland, che in bilancio ha ancora 133 miliardi di spazzatura. Quasi il triplo di chi si trova in terza e quarta posizione: Ubs (57 miliardi di titoli tossici) e Credit Suisse (56), entrambe svizzere. Al quinto posto c'è Deutsche Bank, che ha soltanto 5,8 miliardi di dollari di titoli tossici in bilancio.

 

Per procedere alla pulizia dei propri bilanci, queste banche hanno dovuto condurre delle attività che hanno avuto un peso non indifferente sulle loro casse, esponendole a perdite superiori di quanto farebbero altrimenti. La redditività delle cinque banche in esame è stata messa sotto pressione. Il rischio legato alla presenza di scorie nei bilanci, conclude Moody's, continuerà a pesare sui profili di debito di questi istituti di credito. Tra l’altro, è probabile che l'azione di pulizia rallenti il passo nei prossimi 12-18 mesi, dal momento che le condizioni operative sono destinate a diventare più difficili e la liquidità inferiore degli asset rimanenti renderà più difficile la loro vendita.