Export petrolio USA da record. OPEC preoccupata

Il petrolio made in USA invade ogni luogo del mondo. Una cosa impensabile fino a un decina di anni fa, quando il prodotto americano non riusciva a uscire dai confini del Nord America e l'export raggiungeva a malapena i 25mila barili al giorno. Adesso che l'export è stato liberalizzato il petrolio americano viaggia a una media di 1,7 milioni di barili al giorno, quasi settanta volte di più. La stessa cifra della Nigeria, il maggior produttore africano di greggio. E scorsa settimana il record storico è stato polverizzato con 2,1 milioni di barili. Un volume che fa impallidire persino alcuni paesi del OPEC, che questa cifra se la sognano.

I volumi dell'export

export petrolioE sono proprio i paesi Opec ad esserne preoccupati, visto che sono costretti a rivedere le loro strategie. Questa impennata non è giunta imprevista, ma sono i suoi numeri a renderla tale. Alcuni operatori sono rimasti spiazzati dai volumi realizzati dagli americani. Il guaio è che la loro iper-produzione inonda i mercati, aggrava la situazione di eccesso di offerta che già esiste e in più il prezzo del Brent, costando circa 7 dollari a barile in più del petrolio americano, spinge a maggior ragione verso l'esportazione all'estero per alzare i profitti.

 

L'unica buona notizia che c'era fino a poco tempo fa riguardava il trasporto. Spostare queste masse di petrolio dal Nord America alle altre parti del mondo è proibitivo, ed è proprio questo che faceva dormire sonni tranquilli all'Opec. Il limite massimo che si pensava potessero raggiungere le esportazioni americane era 1,2-1,5 mbg. Ci siamo insomma. Tuttavia c'è chi ha rivisto queste stime, e considera che il petrolio americano possa raggiungere un export molto più elevato, tipo 3 milioni di barili al giorno. E il prossimo anno dal Loop, enorme porto offshore della Louisiana usato solo per l'import di petrolio, potrebbero partire i primi giganti del mare con carico destinato al resto del mondo.