Crisi Venezuelana, inflazione al 1700% annuo

Sono dati choc quelli che arrivano dal Venezuela. Secondo i dati resi noti dall'Assemblea Nazionale del paese sudamericano, la crescita dei prezzi al consumo è arrivata al 57% nel mese di novembre, mentre ad ottobre era stata del 45%. Il superamento della soglia del 50% ha fatto entrare ufficialmente il paese nella "iperinflazione". Si tratta di una situazione estrema, nella quale i prezzi salgono a un tasso vertiginoso per via della continua e irrefrenabile stampa della moneta da parte della banca centrale, nonché della riluttanza da parte della popolazione di tenere la moneta. Il risultato è che nel corso del 2017 l'inflazione complessiva è cresciuta oltre il 1,700%, un nuovo record. Dati alla mano, si può dire che ogni giorno in Venezuela si registra un'inflazione maggiore di quella annua in gran parte dell'Europa.

I dati delle crisi Venezuelana

crisi venezuelanaSono circa due decenni che un paese dell'America Latina non vedeva un caso d’iperinflazione (si rivedano il caso del Messico). Inoltre a rendere la cosa più incredibile è che si tratta di un paese esportatore di petrolio, la cui economia è quindi molto legata ai prezzi energetici, le cui oscillazioni non sono certo state così folli. La colpa di questa situazione è nell'atteggiamento del Governo, che ha raddoppiato la base monetaria durante il mese di novembre, dopo aver fatto lo stesso anche a ottobre. Tutto il nuovo denaro stampato è stato utilizzato per finanziare i bonus di fine anno del settore pubblico, le tornate elettorali (per così dire) comunali nonché il deficit fiscale ordinario.

 

Le conseguenze nella società venezuelana sono terribili. Le famiglie stanno tagliando i consumi di cibo perché è diventato troppo costoso (il salario minimo mensile è di $5). Questo vale soprattutto per i cibi proteici, più costosi, e di conseguenza c'è una perdita involontaria di peso per tre quarti per la popolazione. Metà del tessuto studentesco ha lasciato gli studi perché le famiglie non possono più sostenerli, e quindi devono trovarsi un lavoro. Inoltre si sono riaffacciate diverse malattie ormai scomparse da un pezzo, come la malaria. Molti hanno scelto la fuga, tanto che i flussi di emigrati verso la Colombia sono superiori a quelli di nordafricani verso l’Europa. E la cosa peggiore è che sembra sia solo l'inizio...