Lavoro e automazione possono coesistere. I robot non minacciano l'uomo

La robotizzazione del mercato del lavoro è un tema che crea sempre una certa preoccupazione nella gente. Il pensiero infatti è che più si introduce l'automazione nell'ambito industriale, minore sarà la necessità di lavoro umano. La preoccupazione per la perdita di posti di lavoro è tanto più sentita adesso, dopo un periodo di crisi che ha aumentato l'inquietudine e il disagio sociale. Ma è davvero così preoccupante la robotizzazione del lavoro? L'impatto della presenza di automi nei cicli produttivi e nel controllo di produzione sarà davvero così forte?

Il falso timore per i lavoro

lavoro robotA ben guardare la storia ha dimostrato come questi timori non abbiano mai avuto un reale contenuto. La prima volta che si fecero avanti fu all'epoca della prima rivoluzione industriale. Quella che teoricamente avrebbe dovuto avere l'impatto maggiore sul fattore occupazionale, ma così non è stato . La storia infatti ha dimostrato come nel giro di breve tempo (massimo un decennio) la forza lavoro è sempre stata capace di adattarsi al nuovo contesto lavorativo dove irrompono le macchine, riqualificandosi e riuscendo a inventare nuove professionalità. Del resto ci sarà un motivo se un secolo fa il 60% dei lavoratori USA era occupato in fabbriche o nelle campagne, mentre nel 2017 questa quota di popolazione attiva è scesa fino al 20%. Non solo, sono anche aumentati i posti di lavoro.

 

Robotica e lavoro umano possono coesistere. Dall'introduzione dei primi nascono nuove occasioni professionali, aumenterà la richiesta di prodotti artigianali ad alto valore aggiunto, ma pure quella di lavori con un alto contenuto creativo. Senza contare che la robotizzazione migliora la crescita, visto che abbatte i costi di manodopera e favorisce il “reshoring”, ossia il rientro in ambito locale di processi produttivi che erano stati spostati altrove (proprio a caccia di manodopera a più basso costo).

 

E anche sotto un ultimo aspetto la automazione non va vista come una minaccia, anzi. Parliamo dell'impatto ambientale: i processi di automazione vanno infatti spesso a sostituire impianti di produzione obsoleti e inquinanti, per cui la sostenibilità ne beneficia.