Manovra economica, la tensione cova dietro una tregua apparente

Lo scontro tra UE e Roma riguardo la manovra economica italiana, per il momento sta vivendo una tregua. Ma è soltanto temporanea. La Commissione europea nutre la speranza che il Governo rimetta mano ai conti e presenti una nuova manovra entro il 13 novembre. Il punto è che non si tratta di semplici ritocchini, ma di modifiche sostanziali. Se il Ministro Tria auspica anch'egli di arrivare a una soluzione accettabile per tutti, tuttavia ribadisce che la manovra "non cambia".

L'iter tortuoso della manovra economica

manovra economicaMercoledì dovrebbe esserci un vertice di governo con il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, per studiare la risposta da inviare a Bruxelles il 13 novembre. Risposta che non sarà quella che vorrebbe la UE. L'Italia infatti dovrebbe ribadire le proprie ragioni, sottolineare che non ritiene di essere una minaccia per l'eurozona e che non intende modificare la sua manovra economica. A Roma si parla di possibili “variazioni interne” alla manovra economica, senza però cambiarne l'impianto fondamentale (come ha confermato lo stesso ministro Tria). La successiva scadenza è quella del 21 novembre, ci sarà la nuova valutazione di Bruxelles e il suo rapporto rivisto sul debito italiano.

 

E mentre continuano gli scambi di accuse poco amichevoli tra Salvini e Moscovici (che ha accusato il vicepremier di "rasentare continuamente il nazionalismo e la xenofobia"), i ministri delle Finanze della zona euro hanno dato ieri il loro appoggio a Bruxelles alla decisione della Commissione europea di respingere la Manovra italiana, confermando nei fatti l’isolamento del paese. Gli altri Europaesi si sono affidati all'esecutivo comunitario affinché faccia rispettare le regole di bilancio all'Italia. Tutti sono preoccupati che le scelte dell’Italia possano mettere a rischio la stabilità della zona euro, ma al momento hanno deciso di non aizzare gli animi, sperando che ciò serva a raggiungere un compromesso. A ormai i tempi stringono e si viaggia veloci verso una probabile procedura per debito eccessivo.