Finanze pubbliche, entro il 2040 debito choc pro capite sugli italiani

C'è una combinazione molto insidiosa per le finanze pubbliche. Da una parte la crescita del debito italiano, dall'altra l'invecchiamento progressivo della popolazione. L'effetto congiunto spiega la crescita del debito che lasceremo in eredità ai nostri figli. Il problema è che il valore del debito pubblico cresce (le ultime statistiche di febbraio riportano 2.256 miliardi di euro), mentre sarà sempre minore il numero di persone lavorativamente attive, ovvero quelle che contribuiscono a produrre reddito per finanziare gli oneri dello Stato.

I numeri choc sul futuro delle finanze pubbliche

finanze pubblicheSulla base delle proiezioni di Eurostat sulla popolazione (natalità, mortalità e tendenze migratorie) si calcola che il debito pubblico che graverà sulle persone attive - ovvero in età compresa tra 15 e 64 anni - diventerà 103 mila euro nel 2040. Si tratta di un peso che nessuna generazione ha mai subito dal secondo dopoguerra in poi. Se guardiamo all'estero la situazione sarà anche altrove pesante, ma non così grave. In Francia sarà 82.000 euro, in Germania a 65.300 e in Spagna a 65.300. Come detto, questo peso in crescita è frutto di uno squilibrio demografico-finanze pubbliche. In Italia infatti il gruppo di persone potenzialmente produttive scenderà del 13,5% da oggi al 2040, con un tasso medio dello 0,6% in meno ogni anno.

 

Peraltro gli scenari sulla base dei quali sono stati fatti i calcoli non sono ne' ottimistici, ne' pessimistici. Significa che potrebbe andare meglio (se dovesse migliorare lo squilibrio demografico oppure essere portato avanti un programma di riforme serie); ma potrebbe pure andare peggio al punto che fra 20 o 22 anni ogni lavoratore potrebbe essere gravato di circa 180 mila euro di debito pubblico. In pratica un mutuo-casa. E potrebbe anche andar peggio, se la nostra politica dovesse dimenticarsi che il rigore nei conti andrà associato a riforme affinché più persone possano lavorare.