Economia globale, per l'OCSE migliora ma c'è il rischio protezionismo

E' come una medaglia la situazione dell'economia globale fotografata dal OCSE. Infatti ha due volti. Uno positivo riguardante la crescita, l'altro invece alimenta molti dubbi perché riguarda l'escalation protezionista in atto. A mettere in evidenza questa situazione è l'Interim Economic Outlook redatto dall'organizzazione con sede a Parigi.

 

osce economia globaleAnzitutto i fattori positivi. L'espansione dell'economia globale marcia spedita: crescono gli investimenti, il commercio e anche l'occupazione ha registrato forti incrementi, grazie alla forte fiducia delle imprese e delle famiglie. Inoltre nel prossimo biennio secondo l'OCSE il ritmo di espansione dovrebbe essere anche maggiore di quello registrato nel 2017. L'OCSE prevede che l'economia globale crescerà del 3,9% sia nel 2018 che nel 2019. Circa la zona Euro, la crescita resterà "robusta" ed "omogenea". Secondo le previsioni si avrà un'espansione del 2,3% nel corso di quest'anno, che diminuirà leggermente nel 2019 al 2,1%.

I rischi per l'economia globale

Tuttavia, c'è anche un rovescio della medaglia. Secondo l'OCSE ci sono infatti alcune tensioni all'orizzonte che potrebbero minacciare una crescita forte e sostenibile a medio termine dell'economia globale. Il riferimento dell'istituto parigino è ai danni che potrebbero arrivare da un inasprimento del protezionismo. Le iniziative di Trump preoccupano. Esiste - secondo l'OCSE - il rischio chiave che potrebbe impattare negativamente sulla fiducia, sugli investimenti e sul lavoro. In questo contesto, l'OCSE mette in guardia sull'escalation delle tensioni commerciali che si rivela dannosa per la crescita e l'occupazione. L'organizzazione però suggerisce ai paesi produttori di acciaio - colpiti dai dazi americani - di evitare un'escalation e affidarsi a soluzioni globali per porre rimedio alla capacità produttiva in eccesso nell'industria globale dell'acciaio.

 

L'OCSE infine esorta i Paesi a prodigarsi di più nelle riforme strutturali, in particolare nei settori fiscali e delle competenze. In questo modo verrebbero stimolate l'occupazione e anche la crescita inclusiva nel lungo periodo.