Dazi, Trump rincara la dose con la Cina: colpita per altri 100 miliardi

La partita dei dazi commerciali si arricchisce di un ulteriore capitolo. Donald Trump infatti ha emanato un ordine che rincara la dose. L'Ufficio del Rappresentante Commerciale della Casa Bianca infatti è stato istruito di preparare sanzioni su altre importazioni dalla Cina, per un controvalore di circa 100 miliardi di dollari. La motivazione alla base del provvedimento è contenuta nella "Section 301" della legislazione commerciale americana, ovvero "rimuovere atti di governi stranieri che danneggino il Paese". Per Trump questa nuova serie di dazi sono una risposta alla decisione di Pechino di minacciare di dazi 50 miliardi di import statunitense.

Trump rincara la dose sui dazi

dazi trumpSecondo il pensiero di Trump, la colpa di questa escalation è della Cina. Il paese orientale infatti non avrebbe accolto la richiesta americana di cambiare alcune pratiche scorrette di cui è accusato (in sostanza alcune esportazioni verso l'Oriente sono concesse solo a patto di concedere il proprio know-how), scegliendo invece di andare allo scontro. Il presidente americano ha inoltre ribadito ancora una volta che Pechino ha “distrutto migliaia di fabbriche e milioni di posti di lavoro americani”.

 

Nonostante il clima si stia facendo sempre più caldo, Trump non ha del tutto chiuso le porte al dialogo con la Cina, ribadendo di essere aperto a negoziati e soluzioni più serene.

Nel frattempo, alle critiche che gli sono piovute addosso Trump ha risposto via social: "Non siamo in guerra commerciale con la Cina, quella guerra è stata persa molti anni fa dalle persone folli o incompetenti che rappresentavano gli Stati Uniti. Abbiamo un deficit commerciale di 500 miliardi di dollari all'anno con il furto di proprietà intellettuale di altri 300 miliardi di dollari. Non possiamo permettere che tutto ciò continui".

 

Va detto peraltro che lo scontro commerciale potrebbe allargarsi presto anche ad altri orizzonti. Parlando in West Virginia, il presidente americano ha inveito anche contro gli alleati dell'Unione Europea, dal momento che secondo lui non c'è uno scambio equo. “L'Unione Europea è saldamente contro di noi quando si tratta di commercio. Loro ci mandano di tutto. E non vogliono prendere i nostri prodotti. Non possiamo permettere che accada”.