Lavoro smart, il fenomeno continua a crescere in Italia

Sta cambiando qualcosa nel mondo del lavoro. Lo smart working si sta diffondendo con grande rapidità, tanto che nel corso del 2017 c'è stato un incremento del 17%, pari a 300mila nuove unità. Lo smart working è una forma di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi. Questa nuova forma di organizzazione del lavoro è una tendenza che sta facendo proseliti da qualche anno a questa parte, e non a caso stanno aumentando anche le società specializzate nell'offerta di co-working. Dall'altra parte le aziende sono sempre più incuriosite da questa nuova modalità di organizzazione agile. Non stupisce quindi che stiano crescendo i progetti dedicati.

Produttività, soddisfazione e lavoro

lavoro smartL'aspetto più interessante però è quello relativo alla produttività. Con questi sistemi infatti i dipendenti si sentono coinvolti maggiormente, più soddisfatti e questo si riflette positivamente sulla produttività, che è uno dei mali dell'economica italiana. Sarà anche per questo che dal 2013 lo smart working ha segnato una crescita del 60%. Resta il grosso limite che questo tipo di lavoro è sfruttato soprattutto nelle grandi aziende, mentre le piccole sono restie al cambiamento. Anche la pubblica amministrazione, sia pure in modo ridotto, sta abbracciando il cambiamento. Secondo alcuni report, il numero di lavoratori che potrebbe beneficiare di questa forma alternativa di organizzazione è di 5 milioni, ovvero il 22% degli occupati.

 

Secondo un'analisi del fenomeno fatta dal Politecnico di Milano, gli smart worker hanno elevata mobilità rispetto ai luoghi di lavoro. Infatti passano in azienda solo il 67% del tempo lavorativo, là dove i dipendenti di solito ci stanno l'86% del tempo. Ancora più rilevante è che solo l'1% di essi si ritiene insoddisfatto del proprio lavoro, mentre la percentuale cresce al 17% per i lavoratori "classici", ovvero quelli che non beneficiano di tale forma di flessibilità. Questo effetto benefico si trasmette anche al rapporto con colleghi e superiori, mediamente ritenuti molto più soddisfacenti rispetto alle forme di organizzazione "standard".