Debito pubblico, altro monito della UE all'Italia

Ancora una volta l'Italia è il bersaglio di un monito da parte della UE per via del debito pubblico. Stavolta è stato il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, ad avvertire il nostro paese riguardo e in special modo il prossimo Esecutivo. «L'attuale Governo ha dato molto sostegno all'agenda sulle riforme dell'Eurozona, ci aspettiamo che questa linea non cambi». L'invito non è casuale, visto che sono in corso i negoziati per la formazione di un esecutivo tra Movimento 5 stelle e Lega, le due forze politiche meno tenere con Bruxelles.

Il tema del debito pubblico

debito pubblico italiaLa UE ha già diverse volte sottolineato l'importanza che l'Italia continui a fare sforzi per ridurre gradualmente il deficit e il debito pubblico, ma soprattutto ha ribadito che non verranno concesse eccezioni alle regole del Patto di stabilità. Settimana prossima queste raccomandazioni verranno pubblicate proprio da Bruxelles, con la precisazione che restano valide indipendentemente dal Governo che ci sarà.

 

Il dato relativo al nostro debito pubblico continua ad essere molto pesante. A marzo è tornato a crescere di +15,9 miliardi di euro, e ormai è nuovamente vicino al record storico del luglio 2017, quando arrivò alla cifra astronomica di 2.308 miliardi. L'incremento è dovuto al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (20,1 miliardi), in parte compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (3,5 miliardi, a 44,8; erano 54,6 miliardi a marzo 2017) e dall'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,8 miliardi).

 

La cosa sarebbe già di per sé allarmante, ma a aggravarla è il fatto che i recenti dati riguardo alla crescita del Pil e alla produzione industriale non sono stati affatto positivi. La nostra economia quindi non se la passa benissimo.