Tasso di cambio della sterlina penalizzato dai salari

L'inaspettato calo dei salari settimanali medi nel Regno Unito ha inizialmente appesantito il tasso di cambio della sterlina (GBP / EUR), che però nel pomeriggio ha ripreso quota. Anche se i dati dell'Eurozona si sono dimostrati deludenti (l'indice di aspettative economiche tedesche ZEW è calato oltre il previsto) e nonostante il quadro dipinto dal resto dei dati sull'occupazione britannica era comunque più positivo.

I dati che hanno inciso sul tasso di cambio

tasso di cambio sterlinaCome detto però, pesa il dato sulla riduzione salariale (dal 2,6% al 2,5% su trimestre) che ha creato qualche dubbio sulla prospettiva che la Banca d'Inghilterra (BoE) possa aumentare i tassi di interesse nell'immediato futuro. L'inflazione del Regno Unito resta ancora elevata, e ciò ha limitato la crescita reale delle retribuzioni di base che è stata appena dello 0,4%. La cosa non è positiva per i consumi, soprattutto perché si vede che il basso tasso di disoccupazione non riesce ancora a generare una pressione sufficiente per un aumento significativo dei salari. Il tasso di cambio della sterlina si è naturalmente deprezzato sulla scia dei dati salariali (occhio alla formazione di three black crows pattern), che potrebbero scoraggiare i responsabili politici della BoE.

 

Dall'altra parte la fiducia nell'euro è aumentata, nonostante i continui segnali di debolezza dell'economia tedesca. Come detto l'indice di aspettative economiche tedesche ZEW si è contratto oltre le previsioni, scendendo da -8,2 a -16,1. Tuttavia ciò non ha creato pressioni sull'euro. Il sentiment verso la moneta unica è rimasto positivo, probabilmente anche grazie a un dollaro USA più debole, ancora sotto pressione in vista dell'ultimo annuncio del FOMC (domani).

 

Il tasso di cambio della sterlina si è inizialmente indebolito con il progressivo calo delle probabilità di aumento dei tassi della BoE. In base ai dati del broker FxORO (recensioni qui) vediamo che la coppia è stata scambiata a 0,88175. Resta comunque in piedi l'ipotesi di un intervento dell'istituo centrale britannico ad agosto, che anzi viene visto come probabile da molti analisti. Tuttavia con l'economia del Regno Unito che manifesta qualche difficoltà, nulla è sicuro.