Arriva un'altra multa salata per i maggiori operatori telefonici italiani. L’Antitrust ha infatti sanzionato per 3,2 milioni di euro complessivi Wind Tre, Telecom Italia e Vodafone Italia, per aver messo in atto condotte aggressive nei confronti di clienti presunti morosi.
I motivi della multa
Secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la multa è scattata perché le tre società hanno violato gli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo. Questi
ultimi riguardano l'invio di solleciti di pagamento ai clienti presunti morosi. Le tre società lo hanno fatto aggiungendo la minaccia di iscrivere il nominativo del cliente nella
banca dati S.I.Mo.I.Tel., con la conseguenza di "non poter più concludere contratti con alcun operatore telefonico in futuro".
Peccato però che questa banca dati non sia ancora operativa e le sue finalità ancora indeterminate. In pratica la minaccia dei tre operatori era infondata e posta in essere al solo fine di indurre i clienti a pagare gli addebiti richiesti. E non è tutto. Infatti in tale banca dati avrebbero dovuti essere inseriti solo i nominativi dei clienti "morosi intenzionali" (identificabili sulla base di determinati requisiti), mentre i tre operatori hanno inviato solleciti anche a clienti non qualificabili come tali.
In base a tutto questo, l'Autorità ha ritenuto di dover far scattare la multa perché che la minaccia di possibile iscrizione in S.I.Mo.I.Tel. era idonea a condizionare i destinatari della comunicazione di sollecito. Infatti in questo modo inducevano i destinatari a ritenere che a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, fosse meglio pagare e poi eventualmente contestare, piuttosto che contestare subito. Infatti agli occhi del cliente presunto moroso è preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell'importo richiesto, onde evitare l'iscrizione nella banca dati, con la possibile conseguenza di non poter più concludere contratti con alcun operatore telefonico.