Mercati emergenti, il 2018 è un anno nero per chi ci ha puntato

Chi ha investito nei mercati emergenti ha vissuto un 2018 decisamente amaro. Finora infatti sono stati caratterizzati da grosso affanno sul piano finanziario. Soprattutto in alcune realtà, come Argentina e Turchia. Ma se questi ultimi due paesi rappresentano i casi più eclatanti, anche altre piazze hanno vissuto periodi neri.

I due mercati emergenti più in difficoltà

mercati emergentiSenza dubbio gli investitori più penalizzati sono quelli che avevano puntato sul rilancio della Lira Turca. Da tempo è in atto un declino nei confronti del dollaro americano, e chi non ha avuto la capacità di uscire in fretta per arginare le perdite, negli ultimi giorni se n'è pentito. Gli ultimi eventi infatti hanno fatto schiantare la lira turca ai nuovi minimi storici contro il biglietto verde (5,12), con un andamento che ha fatto "impazzire" l'indicatore chaikin money flow (come funziona). Il crollo dall’inizio dell’anno ammonta al 27%.

 

Tuttavia, l'esempio eclatante della Turchia non deve far passare in secondo piano situazioni critiche in altri mercati emergenti. In Argentina il peso è infatti riuscito addirittura a fare peggio della Lira. Infatti è precipitato del 42% quest’anno contro il dollaro. La coppia Usd-Ars è schizzata a 27, mentre l’indice Merval di Buenos Aires risulta avere ripiegato appena di meno il 3%.

Altri mercati emergenti

Sfruttando i dati di Dukascopy (qui trovate le recensioni dukascopy broker ECN, come funziona) possiamo vedere invece altri casi interessanti riguardanti mercati emergenti. Ad esempio il Brasile, dove il Real non affonda ma comunque è in calo deciso contro il dollaro. Si è infatti deprezzato del 13%, con la nota lieta che il mercato azionario ha registrato un aumento medio di oltre il 6%. Il futuro si lega soprattutto a quello che accadrà con le presidenziali di ottobre prossimo. Altro paese nel mirino è la Cina. Lo yuan ha perso il 5% contro il dollaro, anche se la Casa Bianca è convinta che non sia solo per effetto del mercato, ma più per precisa volontà della People’s Bank of China di svalutare il cambio a fini competitivi.

 

Se questi sono i 4 casi più chiacchierati, in generale i mercati emergenti stanno avendo vita dura. Le loro valute segnano un deprezzamento medio del 4,6% e gli indici azionari emergenti hanno registrato perdite pari al 10,7% ad oggi. Tradotto: un investitore straniero oggi perde mediamente il 15%.