Le notizie positive sul fronte della Brexit hanno messo le ali al pound, che nella giornata di lunedì è schizzato ai massimi di 5 settimane contro il dollaro statunitense, ma ha guadagnato punti anche contro la moneta unica e contro il franco svizzero.
La spinta della Brexit al pound
Il primo a dare una spallata positiva sui
mercati è stato il capo negoziatore UE Michel Barnier, che ha definito "realistica" l’ipotesi di compromesso tra Londra e Bruxelles. Ma non solo, Barnier si è spinto anche oltre
l'ottimismo di facciata, dicendosi fiducioso sulla possibilità di arrivare a un accordo sulla Brexit nell’arco di sei o otto settimane. Proprio questo specifico elemento
temporale ha entusiasmato i mercati, finendo per spingere il pound sul valutario. Basta prendere una qualsiasi migliore piattaforma trading Forex online per vedere il balzo
compiuto dalla sterlina nella giornata di ieri.
Tutto ciò dimostra come il primo vero driver dei movimenti della valuta britannica rimanga la Brexit. Del resto sin dal 23 giugno 2016 (giorno del referendum) gli investitori si sono mossi sempre in relazione sui progressi riguardo alla Brexit. Per questo la rinnovata possibilità di trovare un accordo con Bruxelles ha dato nuova fiducia al pound. Il fatto che siano stati resi noti anche dei dati macro positivi riguardo l’economia britannica, ha solo messo altra carne sul fuoco per puntare sulla sterlina.
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Bisogna però andarci cauti con gli eccessivi entusiasmi. I passi avanti e l'ottimismo di Barnier non significano che le cose sono fatte. Non c'è alcuna certezza circa il raggiungimento di un accordo di divorzio tra Regno Unito e Unione europea. Le difficoltà e gli ostacoli non sono affatto superati del tutto (per non parlare dei problemi interni allo stesso partito di Theresa May). Secondo Reuters, la valuta britannica guadagnerà circa il 6% in caso di compromesso. Ma in caso contrario, il pound potrebbe crollare di almeno 8 punti percentuali. Occhio quindi...